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25 novembre 2010
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Il presidente Magarò: “Con l’Agenzia regionale, accelerato l’iter per l’utilizzazione dei beni confiscati”.
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“Dobbiamo colpire la ‘ndrangheta nei suoi interessi. Il lavoro compiuto da magistrati e forze dell’ordine è eccellente: alla date del 6 settembre 2010, infatti, le confische in Calabria sono state 1532 di cui 1421 immobili e 111 le aziende”. L’ha affermato il presidente Salvatore Magarò dopo l’approvazione, durante i lavori della Commissione regionale antimafia, del suo progetto di legge sull’istituzione dell’Agenzia regionale per i beni confiscati alle organizzazioni criminali. “La legge approvata - aggiunge Magarò - tende a rimuovere gli ostacoli che ritardano l’utilizzazione dei beni confiscati alla mafia ed a fare in modo che le ricchezze accumulate illecitamente, siano restituite ai cittadini ed abbiano il più velocemente possibile una destinazione sociale. Lo sostengono autorevolmente magistrati impegnati in prima fila, esperti e forze dell’ordine: occorre sottrarre alla criminalità i patrimoni di cui sono entrati in possesso seminando il terrore e arrecando un danno enorme alla società. Però, purtroppo, ancora i beni sequestrati trovano un’utilizzazione sociale con troppo ritardo e non mancano i problemi burocratici. Ci sono due buoni motivi – ha concluso il presidente Magarò – per essere soddisfatti. Il primo: abbiamo agito in sintonia con gli auspici del prefetto Mario Morcone, direttore dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati alla criminalità organizzata; il secondo: oltre alle buone intenzioni, che non sono mai superflue, prevediamo una riserva del 5 per cento dei piani finanziari della Regione sulle opere pubbliche per la riqualificazione dei beni confiscati. In questo modo, il contrasto alla ‘ndrangheta si connota di elementi di concretezza e di sicura efficacia. E ci autorizza a dire che la Regione Calabria è contro la mafia, senza se e senza ma”.
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