12 novembre 2010    

La Regione "sponsorizza" il giovane Paone (di Cristina Cortese )


Lo sguardo è intenso e volitivo, di chi la sfida della vita, prima ancora di quella dello sport, l’ha abbracciata senza barriere, proprio come il “suo” tennis tavolo disabili” gli ha insegnato. Daniel Paone, 31 anni, di Maida, costretto su una sedia a rotelle da un gravissimo incidente che gli ha danneggiato irreversibilmente il midollo spinale, ha avuto modo di alimentare, a Palazzo Campanella, quel bellissimo e importante sogno sportivo che lo ha visto vincitore di due podi internazionali in questa specialità e, attualmente terzo tra i migliori italiani di ping pong,  lo  vede lottare anche per un traguardo prestigioso quale le prossime Olimpiadi di Londra. Infatti, l’incontro con il tecnico della Nazionale Tennis Tavolo Disabili ha fatto sì che quella passione iniziale si trasformasse in vera e propria attività agonistica, aprendogli nuovi scenari e, soprattutto, consegnandogli la splendida sensazione “di sentirsi uno come gli altri, perchè quella piccola racchetta gli consente di andare oltre la disabilità e di gareggiare e confrontarsi con tutti”.
Oggi, la sua bella storia è una bella pagina che fa incontrare, nel modo più naturale possibile e per questo ancor più suggestivo, mondi diversi: Istituzione, sport e solidarietà. Mondi che, quando riescono a dialogare, sono il valore aggiunto di ogni comunità. Così, accompagnato da due fan speciali, papà e mamma, Daniel, che non si è fermato alla laurea in Scienze della Comunicazione, ma è anche giornalista professionista e conosce tre lingue, ha ottenuto dal presidente Francesco Talarico due “conquiste” speciali: il sostegno, in mancanza di sponsor, da parte del Consiglio regionale alle sue trasferte all’estero per acquisire punti preziosi nei tornei internazionali e l’opportunità che, all’interno della nuova legge dello sport all’esame dell’Assemblea, si apra una finestra specifica proprio sul mondo dei disabili. “Il messaggio di Daniel, quello della riconquista di una vita ‘normale’ attraverso lo sport, è stato il momento più emozionante, ma lasciatemi dire anche di arricchimento, dell’incontro con questo campione calabrese che del disagio ha saputo fare un momento di crescita e di valorizzazione personale, dimostrando di avere tutti i valori della nostra terra, quali  la caparbietà e la capacità di lottare, ma anche di emergere, qualificando e formando la sua personalità”, ha ammesso Talarico, indicando “nel sostegno della massima Istituzione rappresentativa calabrese un concreto segnale, di vicinanza e sensibilità, per onorare le fasce più deboli, nella consapevolezza di quanto siano importanti risorse che veicolano un’immagine positiva della Calabria”.
E Daniel? I suoi occhi hanno la luce della forza della vita “perché  ad un certo punto, ho cominciato a non contare le cose che non potevo fare, ma solo quelle che mi erano possibili. Perché, ancora, ti rendi conto che la vita è una e la praticità diventa il tuo pane quotidiano”, ha ammesso Daniel, ringraziando Talarico “per l’attenzione e la sensibilità dimostrate verso il mondo dei diversamente abili e di quelli che, in particolare, praticano il ‘Tennis Tavolo’ sul quale gravano dispendiosi ed insostenibili costi che mettono a rischio la stessa partecipazione ai tornei”.

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