12 novembre 2010    

Sussidiario Calabrese – Suggerimenti per studiare la Calabria (di Domenico Minuto )


"Sussidiario CalabreseIl titolo di questo opuscolo sintetizza l’intento dei docenti che l’hanno scritto. Essi desiderano proporre in poche e semplici note alcune informazioni e riflessioni che ritengono utili per chiunque voglia operare in Calabria senza aggiungere altre ferite alla nostra terra devastata ed altre distruzioni al patrimonio delle passate generazioni; con la speranza, anche, di offrire un aiuto a chi si impegna per renderla più bella.

Ritengono che i maggiori danni siano arrecati alla Calabria dall’ignoranza, di cui spesso noi calabresi soffriamo inavvedutamente. Infatti le informazioni che ci vengono fornite durante la nostra vita quotidiana non ci aiutano a comprendere meglio il luogo dove viviamo; ci parlano spesso dei suoi mali e talvolta dei suoi panorami. Ma delle sue risorse, siano esse economiche o culturali, dei suoi valori, della sua storia e soprattutto degli accorgimenti che sono necessari per proteggere e promuovere questi beni, normalmente non siamo messi al corrente, a meno che la nostra professione non ci porti ad accedere a studi specialistici. Succede così che, tramite le molteplici informazioni che ci raggiungono ogni giorno, noi possiamo forse avere la sensazione di vivere nel mondo, ma non siamo indotti ad avvertire consapevolmente il nostro debito di appartenenza alia società ed al territorio in cui viviamo.

Abbiamo bisogno, dunque, di conoscere per capire. Ad esempio, per leggere nella storia della nostra regione le cause ed i prevedibili sviluppi della sua situazione odierna: anche in senso positivo, dato che i marocchini, tunisini, palestinesi, egiziani ci chiamano cugini, i greci fratelli, gli ebrei amici; per comprendere il linguaggio dei nostri paesaggi e distinguere fra le opere dell’uomo, soprattutto le costruzioni, che lo rispettano e lo valorizzano e quelle che lo violentano o lo cancellano; per ammirare e rispettare i suoi tesori naturali; per ascoltare il messaggio degli oggetti tradizionali, a partire da quelli che sembrano insignificanti, come gli “straci”, che possimo incontrare per terra. Eccetera: ma proprio questo “eccetera” è il limite ovvio del Sussidiario.

Aiutare i calabresi a comprendere, curare e valorizzare la Calabria è un’impresa impegnativa e vasta. Questo opuscolo non ha l’arroganza di fare ciò, ma risponde solo al desiderio di suscitare in qualcuno il proposito di cominciare ad imparare correttamente che cos’è la Calabria e che cosa si attende da noi.

Alcune pagine, all’inizio, propongono un concetto essenziale per l’uomo rispettoso della sua dignità: la necessità di acquisire e di esercitare il senso critico, cioè il metodo e la volontà di ragionare, senza di cui l’uomo non è libero e deve abbandonarsi passivamente a ciò che gli altri vogliono che egli creda".

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