12 novembre 2010    

Magno (Pdl): “Dissesto idrogeologico: contributi agli Enti locali boccata d’ossigeno”


Il presidente della quinta Commissione consiliare, ‘Riforme e decentramento’, Mario Magno, ha rilasciato la seguente dichiarazione: Il presidente della V Commissione Mario Magno
“L’ordinanza con la quale il Presidente Scopelliti, in qualità di Commissario delegato, ha autorizzato la liquidazione di contributi destinati a coprire gli intereventi di somma urgenza che si sono resi necessari a seguito degli eventi alluvionali del gennaio 2009, rappresenta una vera e propria boccata d’ossigeno per tutti quei Comuni, Province ed Enti che responsabilmente se ne erano fatti carico. Nonostante le ormai note ristrettezze di bilancio conseguenti al rispetto del Piano di Stabilità, il Presidente Scopelliti, ben supportato dall’Ing. Giovanni Laganà che ha coordinato la struttura di supporto del Commissario, non ha voluto far mancare il contributo dell’Amministrazione Regionale nella risoluzione delle emergenze causate dalle violenti alluvioni dello scorso anno che ingenti danni hanno lasciato sull’intero territorio regionale. Si tratta, ancora una volta, di intervenire ad eventi consumati ed a danni ormai consolidatisi! Il provvedimento del Governo regionale, pertanto, non deve rappresentare soltanto un gesto di solidarietà istituzionale nei confronti di Comuni e Province ma, soprattutto, un monito ad affrontare, prima che si consumino ulteriori disastri, le tematiche legate al dissesto idrogeologico che nella nostra regione presenta un tasso di criticità pari a quello della sanità. La politica delle emergenze, infatti, sempre più spesso si troverà a fare i conti con le ristrettezze di bilancio e mal si concilia con le peculiarità di un territorio che, nella sua interezza e senza eccezioni, è costretto a farvi i conti. Nella strategia di messa in sicurezza del territorio calabrese, bisogna, quindi, partire dagli interventi minimi: dalla manutenzione ordinaria dei tratti cittadini, dalla stabilizzazione dei movimenti franosi, dagli interventi di ingegneria naturalistica, dalla demolizione delle opere abusive negli alvei, etc. Solo in questo modo, eviteremo la classica conta dei danni e potremo restituire ai nostri corregionali la bellezza naturalistica di un territorio che anni di incuria hanno colpevolmente deturpato”.

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