21 ottobre 2010    

Settimana sociale CEI, il presidente Talarico: "Ripartire dalla centralità della persona umana"


“Il saluto diventa anche l’occasione buona per raccogliere, attraverso l’esercizio dell’ascolto fiducioso, sollecitazioni e attese di quanti, come voi, sono impegnati a tracciare strade realmente percorribili perchè possa finalmente trovare piena cittadinanza la ‘dignità dell’uomo’, di ciascun uomo. La regione che oggi vi accoglie, tante, troppe volte, ha visto invece questa dignità calpestata e mortificata in ragione della cura di interessi particolari e settoriali. Ma è anche la terra sulla quale figure importanti di Santi hanno ascoltato e vissuto la loro chiamata alla pienezza e dove quotidianamente uomini e donne, talvolta nel più assoluto silenzio e discrezione, ancora oggi si sforzano di migliorare la nostra comunità.”Il Presidente del Consiglio regionale Francesco Talarico

Lo ha detto, a Reggio Calabria, il Presidente del Consiglio regionale, Francesco Talarico, intervenendo alla giornata conclusiva della 46esima Settimana sociale della Chiesa italiana.

“Voi oggi siete qui per tracciare un’agenda, di speranza per il Paese - ha aggiunto Talarico -. Anche la classe politica calabrese guarda a questa agenda con fiducia perchè ha sperimentato quanto fecondo e corresponsabile sia il servizio che il mondo cattolico ha prestato da sempre al territorio regionale.”

“Siamo pienamente coscienti - ha continuato il Presidente - che bisogna ripartire dalla ‘centralità della persona umana’, dai suoi bisogni e dalle sue attese, con occhi pieni di speranza, per raggiungere un riscatto autentico”.

Ai lavori, Talarico, ha voluto porgere un saluto non rituale, esprimendo innanzitutto “un ringraziamento per avere scelto la Calabria quale luogo di svolgimento della 46esima settimana sociale dei cattolici.” “Non è un ringraziamento formale, ma è veramente sentito proprio perché ritengo che il vostro messaggio sia molto significativo e funga da importante sostegno a quella voglia di riscatto che incarna la nostra terra.”

Talarico non ha eluso ammissioni  autocritiche, indicando la necessità che la Calabria ritrovi la sua strada “superando il limite che negli anni ha segnato il nostro contesto economico-sociale, ovvero l’incapacità di fare rete, di fare squadra intorno ad un progetto che ponga come fondamento ‘il bene comune’”.

“Certo - ha aggiunto - è che ognuno di noi, al di là del ruolo o del lavoro che svolge, è chiamato a compiere, con convinzione, la sua scelta. Senza clamori, senza gesti fragorosi, ma nel silenzio del vissuto quotidiano. Tanto, anzi tantissimo, fanno le associazioni di volontariato, che ogni giorno si spendono, o meglio ancora si donano, per una nobile causa: aiutare gli altri a crescere spiritualmente, socialmente ed economicamente. Non sogno, se penso che anche la Politica, quella vera, quella autentica, possa, anzi debba, porsi questo fine.”

Non sono mancati i riferimenti all’esperienza personale: “E’ il motivo  - ha affermato - per cui ho iniziato ad interessarmi di politica, lì nel Movimento Giovanile dell’allora Democrazia Cristiana, ho vissuto e scoperto la tensione morale, l’entusiasmo, la gioia che si vive nell’aiutare gli altri. Senza aspettarsi niente in cambio, consapevoli che già il fatto di avere avuto questa possibilità è stato un grande dono. Uno dei primi atti del nuovo Consiglio Regionale è stato proprio il finanziamento della Legge regionale sulla Famiglia che vogliamo migliorare e finanziare sempre più adeguatamente, istituendo ‘il quoziente familiare’”. 

“La famiglia - ha continuato - è e deve essere al centro dell’azione politica. E’ lì che l’individuo si forma, è li che si deve assicurare il diritto a vivere dignitosamente e lì che occorre garantire pari opportunità per tutti. In un momento di crisi economica planetaria, in un momento di impoverimento spirituale, è li che siamo chiamati a compiere il massimo dei nostri sforzi.”

Concludendo sulla situazione regionale, il presidente ha sottolineato che la Calabria è “una regione dalle grandi potenzialità, dai tanti talenti che, se ben valorizzati, potrebbero determinare quella crescita sociale, culturale e economica necessaria per edificare una società libera dal bisogno”.

“Bisogna puntare sui nostri giovani - ha proseguito -  sulla loro formazione, sul creare occasioni occupazionali stabili, uscendo dalla logica della precarietà. Il più grande impoverimento è la fuga dei nostri cervelli migliori.”

Sulla presenza soffocante della ‘Ndrangheta, Talarico ha rimarcato la necessità che la  Regione sia “unita e coesa nella lotta”. “Non solo - ha specificato - nell’azione repressiva svolta egregiamente dalla Magistratura e dalla forze dell’ordine, ma anche nell’azione preventiva, nella quale le istituzioni, la scuola, la Chiesa devono avere un ruolo di indirizzo e guida e formazione delle coscienze.  E’ l’opera nella quale oggi, come Consiglio Regionale, siamo impegnati aldilà degli stessi schieramenti e per la quale quotidianamente spendiamo le nostre energie”.

Infine il presidente ha ricordato che “Nei mesi scorsi abbiamo celebrato il quarantennale del ‘regionalismo’ e quest’anno ricorre il 150mo anniversario dell’unità d’Italia. Un appuntamento importante per ribadire che la politica degli egoismi e dei particolarismi non porta da nessuna parte. L’Italia è una ed indivisibile, ogni regione ha le sue peculiarità e ricchezze che deve saper fruttificare e mettere al servizio dell’intero Paese, nello spirito di solidarietà che deve contraddistinguere l’azione politica del nostro Paese.  A ciascuno di voi, allora, il mio augurio e l’invito a continuare ad edificare, con dedizione e competenza, una terra finalmente libera che possa guardare con speranza al futuro dei nostri figli.”

 segnala pagina ad un amico
 CHIUDI