15 ottobre 2010    

Giordano (capogruppo Idv): “Nessuno sconto alle burocrazie politiche e alle rendite di posizione” (di Cristina Cortese)


E’ fin troppo naturale chiedere come si vive una prima volta importante; cosa si prova quando un nuovo traguardo spalanca nuovi scenari e nuove sfide. Così, la prima volta a Palazzo Campanella per Giuseppe Giordano, capogruppo di Idv, eletto nella circoscrizione di Reggio Calabria, merita certamente un approfondimento. D’altra parte, da presidente del Consiglio provinciale, ha giocato bene le sue carte nell’ultima competizione elettorale dove 2.279 preferenze gli sono bastati per essere oggi un deputato regionale. “In effetti, non lo posso negare- ammette-. E’ cambiato molto nella mia attività politica, e nella vita di tutti i giorni, adesso molto più frenetica. Prima, l’impegno in Consiglio provinciale era gravoso, ma sicuramente non come può esserlo quello di un’Assemblea legislativa che presuppone e richiede un’azione giornaliera costante sui problemi reali e quelli creati una presenza su tutto il territorio regionale, perché non puoi avere solamente la bandiera della tua città”. Il capogruppo Idv Giuseppe Giordano

L’attività politica-istituzionale si avvia ad entrare sempre più nel vivo. Quali ritiene siano le priorità da affrontare per il rilancio del territorio calabrese?

“Non c’è stata fase di rodaggio, in quanto eletti in un contesto al di fuori dei due poli che si sono affrontati nell’agone elettorale. Così, abbiamo dovuto fin da subito attivarci sui problemi e sulle prospettive di Reggio, della sua provincia e della Calabria tutta. Le priorità per la nostra terra sono la sicurezza intesa come lotta alle mafie, la sanità ed il lavoro. Già su questi temi abbiamo incentrato il nostro lavoro istituzionale con convegni, interrogazioni e proposte di legge. Ed è un percorso che continueremo a seguire con grande attenzione, per non lasciare nulla d’intentato a quella che considero vera e propria sfida globale perché anche culturale. Una sfida che, purtroppo, e i fatti parlano eloquentemente, finora non ha trovato risposte adeguate”.

Lei è capogruppo di un partito da molti considerato scomodo e che, al momento del voto, fa puntualmente sentire la propria voce. Come si trova in questo ruolo, che deve essere di raccordo e di equilibrio all’interno, ma di stimolo e di rilancio all’esterno delle ambizioni dell’Idv?

“Sicuramente è un compito delicato. E’ come fare la maionese, con tutto quello che può succedere una volta messi insieme tutti gli ingredienti, anche quelli non  compatibili tra di loro. Italia dei Valori ha una grande responsabilità sul territorio calabrese, in quanto si pone come partito che va contro le burocrazie politiche, le rendite di posizione e la crisi morale. Abbiamo questo difficile compito di ricostruire il senso civico della comunità per dare speranza nel futuro ai giovani calabresi che sanno di trovare in noi un punto di riferimento sicuro che non li tradirà mai”.

Cosa ne pensa della decisione di aprire l’Aula al question-time, sulla prassi di quanto avviene in Parlamento? Può essere lo strumento giusto di collegamento tra Giunta e Consiglio?

“Giustissimo. Mi corre l’obbligo di ricordare che la prima proposta regolamentare di questa legislatura sull’argomento è stata la nostra. Ma riteniamo utile e doveroso che ci sia il buon gusto e l’educazione di rispondere all’interrogazioni scritte dei consiglieri”.

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