15 ottobre 2010    

Papa Benedetto XVI il prossimo anno in Calabria (di Luisa Lombardo)


La 46esima settimana sociale dei cattolici italiani, in corso a Reggio, e la visita del Papa in Calabria - in programma il 9 ottobre del prossimo anno - testimoniano la grande attenzione della Chiesa verso il Sud d’Italia.
E’ proprio dal Mezzogiorno, dall’area più marginale del Paese, che i cattolici intendono ripartire per progettare un futuro diverso che affondi le sue radici nella solidarietà e nei valori che rappresentano la storia e il cuore dell’Italia ma che oggi, sembrano un po’smarriti.Papa Benedetto XVI
Insomma, la Chiesa lancia un preciso monito: ritrovare l’orgoglio di essere un Paese che guarda avanti, che disegna strategie e competenze.  
E rispetto alla visita del Vescovo di Roma,ci sono grandi aspettative così come accadde nel 1984 per l’arrivo di Giovanni Paolo II. “L’annuncio della visita in Calabria di Papa Benedetto XVI - afferma il Presidente del Consiglio regionale, Francesco Talarico - rappresenta per tutti i calabresi, motivo di grande gioia e soddisfazione ed è una forte esortazione alla speranza. Le tappe del suo viaggio, a Lamezia Terrme e a Serra San Bruno, testimoniano anche simbolicamente la vicinanza e l’attenzione della Chiesa agli aspetti sociali ed economici del caso-Calabria ma pure una sottolineatura della centralità della persona umana con le sue attese e i suoi bisogni non solo materiali”.
“La Calabria - ha aggiunto Talarico -, a cominciare dalle sue Istituzioni e dalle sue classi dirigenti, sono certo che saprà prepararsi adeguatamente ad accogliere il Pontefice. Sono trascorsi 26 anni dalla memorabile visita di Giovanni Paolo II, il 5 ottobre del 1984, e Sua Santità Benedetto XVI ripercorrerà nel suo viaggio le tappe di Lamezia, città emblematica dei problemi ma anche delle enormi potenzialità della nostra regione, e  Serra San Bruno, uno dei luoghi dello spirito più significativi al mondo. La nuova importante occasione s’annuncia preziosa per la Calabria che saprà sicuramente intensificare forze ed impegno in una fase della sua vicenda politico-istituzionale che l’ha vista imboccare finalmente strade percorribili affinchè si affrontino positivamente problemi antichi e nuovi e possa finalmente trovare piena cittadinanza la dignità dell’uomo, di ciascun uomo.”
Anche per il Vescovo della Diocesi di Lamezia Terme, Mons. Luigi Antonio Cantafora, “l’annunciata visita pastorale di Sua Santità in Calabria, rappresenta un dono di Dio per la nostra amata terra. Un dono da apprezzare ed raccogliere a braccia aperte come momento di forte spiritualità, comunione fraterna ed aggregazione cristiana fra tutti i figli della terra di Calabria”.
 “E di messaggio di speranza per tutta la Calabria, che purtroppo vive una stagione di straordinaria difficoltà economica e sociale ed ha anche  bisogno di ritrovare in se stessa la forza  per risollevarsi e guardare con fiducia al futuro”, parla anche il consigliere regionale del Pd, Bruno Censore, vicepresidente della Commissione regionale antimafia.
Dopo la prima tappa a  Lamezia Terme, Sua Santità si recherà a Serra San Bruno  per la celebrazione dei vespri con la comunità dei Certosini.
Come Giovanni Paolo II, il 5 ottobre del 1984, anche Benedetto XVI, dunque, visiterà uno dei luoghi dello spirito più prestigiosi al mondo, qual è la Certosa di Serra San Bruno nata  nel 1090 (anno in cui San Bruno giunse in Calabria dopo aver fondato nel 1084 la grande Chartreuse di Grenoble in Francia).
“Papa Benedetto XVI - prosegue Censore - sarà accolto con entusiasmo non soltanto dal priore della Certosa, padre Jacques Dupont, e dai Certosini, che vivono nella più stretta osservanza della regola del silenzio, ma da tutti i calabresi che hanno bisogno di parole di verità e di sentire che in Italia, benché spesso si abbia l’impressione che stiano prevalendo i più gretti egoismi, c’è ancora spazio per la solidarietà”.
Ancora Censore: “Benedetto XVI, cosi come Giovanni Paolo II, per giungere a Serra San Bruno dovrà fare l’antico percorso che tutti noi facciamo ogni giorno con  fatica dopo aver attraversato la Sa/Rc.  Forse l’annuncio, con un anno di anticipo, di questo prezioso appuntamento, può indurre  tutti i soggetti che nella vicenda hanno titolo, anzitutto il  Governo, l’Anas e la Giunta regionale, a  portare a compimento la Trasversale delle Serre. Un’opera di cui si parla dal lontano 1966 e su cui recentemente ho depositato in Consiglio regionale  un’interrogazione rivolta al presidente Scopelliti. La “Trasversale dello Spirito”, com’è stata chiamata proprio per la presenza nell’area  non solo della Certosa ma di tantissimi altri luoghi di culto,  metterebbe in collegamento Tirreno e Ionio di questa parte della Calabria in tempi record. Si tratta - conclude Censore - di un’infrastruttura fondamentale per Calabria centro meridionale che toglierebbe dall’isolamento l’entroterra, ne favorirebbe lo sviluppo turistico (specie spirituale) ed economico e contribuirebbe a risollevare le sorti della regione”.


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