8 novembre 2005    

Guerriero (Presidente Commissione Antimafia regionale): “Liberi dal condizionamento mafioso”







 “D’ora in avanti tutto sarà diverso. Non ci si potrà limitare ai dibattiti laddove ci dichiareremo antimafiosi, ma da tutti noi dovrà venire un contributo fattivo per ridare alle istituzioni la libertà di agire senza il condizionamento mafioso”.GIUSEPPE GUERRIERO

Con queste parole, il presidente della Commissione regionale contro il fenomeno della mafia, Giuseppe Guerriero, ha aperto i lavori dell’organismo consiliare, convocato “non solo per commemorare il vicepresidente del Consiglio regionale, Franco Fortugno, ma anche per fare sentire la nostra voce a tutti coloro che da una parte o dall’altra hanno a che fare con il fenomeno mafioso”.   

Nella sua articolata relazione, Guerriero ha ribadito “la necessità di chiamare su questo terreno anche lo Stato centrale che, come giustamente ricordato dai giovani di Locri, troppo distante a noi appare se è vero come è vero che nonostante 24 omicidi riconducibili alla ‘ndrangheta compiuti negli ultimi 24 mesi non si è stati in grado di individuare nessun colpevole. E’ ora che la smetta il ministro Pisanu – ha rilanciato il Presidente- di darci lezioni di democrazia accusandoci di omertà ed inizi a compiere il suo dovere istituzionale: quello di garantire a tutti i cittadini (a noi più deboli in particolare) certezza di diritto e di tutela”. 

La relazione del Presidente Guerriero è stata supportata da una serie di ‘proposte operative’ “caratterizzate dal convincimento che il ‘partire dal basso’ richiede un forte coinvolgimento di tutte quelle esperienze impegnate nella ricostruzione di quel sistema sociale che intende garantire e difendere i diritti di tutti e il diritto al lavoro operando spesso dietro le quinte e tra mille difficoltà. Ma allo stesso tempo lontano da condizionamenti ne fanno di esso una forza da valorizzare per che parla direttamente a migliaia di giovani, di svantaggiati che altrimenti sarebbero alla mercè di chi propone l’illegalità e la violenza come alternativa di vita”.

Queste le proposte:

1) Modifica statutaria finalizzata all’inserimento nello statuto regionale di un chiaro e netto riferimento di ripudio alla mafia.

2) Inserimento nel Bilancio del Consiglio regionale di una U. P. B. con conseguente capitolo di spesa dotato di € 300.000,00 finalizzato al conseguimento delle finalità della Legge istitutiva della Commissione contro il fenomeno della mafia in Calabria.

3)Rifinanziamento della Legge regionale n.5/2000 “Norme per la promozione e lo sviluppo della cooperazione sociale” che è rimasta inefficace a causa di un disimpegno finanziario nel bilancio 2001 e mai più rifinanziata.

4)Emendamento alla legge finanziaria di assestamento per la partecipazione alla compagine azionaria dell’Istituto di credito BANCA ETICA.

5) Invito al Dipartimento competente affinché riavvii con urgenza la Commissione di valutazione dei Progetti afferenti all’Accordo di Programma Quadro per la “Legalità e Sicurezza” sbloccando i finanziamenti a favore dei Progetti già valutati positivamente e avviando la procedura di valutazione per i nuovi Progetti.

6)Verifica sull’attuazione del Piano di recupero dei Beni confiscati stimolando, laddove necessario, i Comuni destinatari ad accelerare le fasi burocratiche.

7)Invito all’assessorato alle Attività sociali a riprendere con immediatezza l’azione tesa all’avvio del Centro Regionale per l’Economia Sociale.

8)Formulazione di un documento da parte della Commissione affinché si crei un forte collegamento tra la Commissione stessa e tutte quelle iniziative o programmi promosse da Coordinamenti o Strutture regionali impegnate in azioni o programmi che hanno come obiettivo il contrasto di ogni forma di illegalità.

9)Invito a tutti i parlamentari calabresi a sottoscrivere un documento per la difesa della Legge Rognoni/La Torre contro ogni sua modifica tesa a indebolire l’impianto di attacco ai patrimoni illegalmente accumulati;

10) Tavolo tecnico permanente di lavoro composto da rappresentanti di tutti i soggetti istituzionali e sociali impegnati nella lotta ad ogni forma di illegalità così composto: Commissione Antimafia, Osservatorio della Giunta regionale, Responsabile attuazione POR, Responsabile dell’A.P.Q. Legalità e Sicurezza, mondo del Clero impegnato nel recupero sociale, rappresentanti dell’Imprenditoria, parti sociali, Università, ufficio scolastico regionale, ANCI, UPI, Lega delle Autonomie.

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