15 ottobre 2010    

Il presidente Magarò lancia la proposta della Bottega della legalità (di Cristina Cortese)


L'Aula Commissioni di Palazzo CampanellaLa Commissione contro il fenomeno della mafia in Calabria “apre” alla Bottega della legalità. Il presidente Salvatore Magarò ha illustrato e sottoposto la proposta ai rappresentanti delle cooperative che lavorano sui beni sequestrati alla mafia, che sono auditi dall’organismo consiliare, trovando sia dai commissari che da Antonio Napoli (cooperativa “Valle Del Marro -Libera Terra” della Piana di Goia Tauro) e da Vincenzo Linarello (presidente del gruppo cooperativo “Goel” della Locride- Piana di Gioia Tauro), piena sintonia per la commercializzazione etica dei prodotti provenienti da questi terreni. “Ne ho parlato con il Presidente Talarico e siamo d’accordo su questo percorso, che è stato già sperimentato con successo dalla Regione Lazio - ha detto Magarò -. Si realizzerebbero due obiettivi: da una parte l’opportunità, per voi, di disporre di un punto di riferimento per la commercializzazione dei vostri prodotti di qualità; dall’altra, nel caso in cui la ‘Bottega della legalità’ trovasse spazio all’interno del Consiglio regionale, come ci auguriamo, sarebbe un modo, ancora più significativo e diretto, di aprire il Palazzo alla città e alla comunità”.
Tra le decisione assunte dalla Commissione, quella di invitare gli assessori Mancini, Stillitani e Caligiuri per avere contezza sulle linee di intervento dei fondi europei e sociali di contrasto alla criminalità organizzata e sul progetto legalità nelle scuole.  Ancora, è stata valutata positivamente l’abolizione della Consulta Antimafia della Giunta regionale, facendo così rientrare tutta la materia nella competenza esclusiva della Commissione consiliare.
Infine, i lavori sono stati aggiornati al 28 ottobre prossimo, alla presenza del prefetto Mario Morcone, direttore dell’Agenzia nazionale dei Beni confiscati, occasione in cui verrà illustrata anche la proposta di legge “Istituzione dell’Agenzia regionale per i beni confiscati alle organizzazioni criminali in Calabria”.

 segnala pagina ad un amico
 CHIUDI