8 novembre 2005    

Commissione antimafia: conclusione unitaria dei lavori







FOTO PALAZZOSi è conclusa con l’approvazione di un documento unitario la seduta della Commissione consiliare contro il fenomeno della mafia, presieduta da Giuseppe Guerriero. Sono intervenuti al dibattito tutti i componenti l’organismo: Dionisio Gallo (Udc), vicepresidente della Commissione, Antonio Acri (Ds) segretario dello stesso organismo, i consiglieri  Pietro Giamborino (Margherita), Demetrio Naccari Carlizzi (Margherita), Antonio Borrello (Pop.-Udeur); Cosimo Cherubino (Sdi), Antonino De Gaetano (Rif. Comunista), Maurizio Feraudo (gruppo misto-IdV), Luigi Fedele (Fi), Giovanni Nucera (Udc), Alberto Sarra (An), Pasquale Senatore (An) e Luciano Racco (Nuovo Psi).


Si allega,  nella sua stesura  integrale il testo del documento licenziato all’unanimità.

“La commissione regionale contro il fenomeno della mafia in Calabria ritiene necessario uno sforzo unitario e di coesione per rispondere al livello drammatico della sfida che la criminalità organizzata ha lanciato alla Calabria ed al Paese. Esprime riconoscenza al Presidente Ciampi, garante dell’unità nazionale e, come sempre, massimo interprete della sensibilità del Paese, per aver sottolineato con la sua autorevolezza la dimensione del dramma criminale che vive la Calabria. Esprime, altresì, attenzione e gratitudine per la rivolta morale dei giovani della locride che hanno dimostrato una reazione civile che è un valore etico e sociale per la nostra terra.

La commissione, nel mentre garantisce il massimo impegno per quanto attiene alle competenze regionali, chiede al Governo nazionale uno sforzo nuovo e straordinario che sia in grado di creare un fronte coeso veramente efficace per riconquistare il totale controllo dei territori più esposti.

La commissione regionale contro il fenomeno della mafia in Calabria esprime il massimo sdegno verso il tentativo di derubricazione e delegittimazione cui si è assistito nei giorni scorsi verso il “caso Fortugno” che mirava maldestramente a ridimensionare il problema criminalità ed abbassare il livello della reazione delle istituzioni.

La commissione evidenzia il dramma vissuto dai tanti amministratori locali che quotidianamente combattono da soli in trincea contro la pressione criminale e sottolinea la necessità di un cambio di velocità e qualità di azione nell’approccio al problema ‘ndrangheta’ che ha assunto un livello drammatico per il tessuto sociale calabrese e di preoccupante condizionamento per tutto il Paese.

La commissione ritiene necessaria una azione coordinata delle Istituzioni che sappia legare gli interventi sui territori con la necessaria azione di bonifica e controllo sociale sollecitando il livello nazionale verso la definizione ed il sostegno di un progetto straordinario per l’occupazione nelle aree deboli ed esposte all’influenza della criminalità.

La commissione si impegna a definire in tempi strettissimi una serie di proposte rivolte a:

ü       Formulazione di una proposta di modifica statutaria finalizzata all’inserimento nello statuto regionale di un chiaro e netto riferimento di ripudio alla mafia,  da inviare alla Commissione al ramo o da portare, se è previsto dal regolamento, all’Assemblea consiliare per la sua immediata approvazione;

ü       Proposta, in sede di assestamento di Bilancio, di rifinanziamento della Legge regionale n.5/2000 “Norme per la promozione e lo sviluppo della cooperazione sociale” che è rimasta inefficace a causa di un disimpegno finanziario nel bilancio 2001 e mai più rifinanziata. Il finanziamento della legge adeguerebbe la stessa alla Legge 381/91 e la renderebbe attiva con considerevoli possibilità di finanziamento alle centinaia di Cooperative Sociali già esistenti sul territorio regionale. Così facendo si darebbe finalmente un legittimo riconoscimento per l’impegno che profondono in attività sociali, dando così risposta a quella domanda di impegno a favore del disagio sociale  non soddisfatta dallo Stato e dagli Enti preposti. Altresì daremmo al mondo della Cooperazione sociale operante in Calabria quella dignità e parità che in altre regioni d’Italia viene riconosciuta attraverso l’aiuto alla creazione di imprese sociali e al loro sostegno con considerevole ricaduta occupazionale. Capitolo di spesa dotato di 1.000.000,00 di €;

ü       Previsione nella legge finanziaria per la partecipazione alla compagine azionaria dell’Istituto di credito BANCA ETICA (vedi scheda allegata) acquisendo azioni con un adeguato intervento finanziario;

ü       Riavvio immediato dei lavori della Commissione di valutazione dei Progetti afferenti all’Accordo di Programma Quadro per la “Legalità e Sicurezza” sbloccando i finanziamenti a favore dei Progetti già valutati positivamente e avviando la procedura di valutazione per i nuovi Progetti;

ü       Verifica sull’attuazione del Piano di recupero dei Beni confiscati stimolando, laddove necessario, i Comuni destinatari ad accelerare le fasi burocratiche. Nel caso di impedimenti che bloccherebbero l’attuazione del piano di finanziamento, verificare la possibilità di spostare il contributo su progetti già in fase avanzata di attuazione e che necessitano di ulteriori risorse;

ü       Riavvio immediato dei lavori tesi a costituire fattivamente il Centro Regionale per l’economia sociale per utilizzare completamente i 6.000.000,00 di € già stanziati ed a rischio di perdita;

ü       Sostiene la necessità di un forte collegamento tra la commissione stessa e tutte le iniziative o i programmi promossi da Giunta Regionale e Consiglio Regionale, per il contrasto di ogni forma di illegalità (Progetto per l’emersione del lavoro sommerso FIELD, Osservatorio sulla legalità promosso dalla Giunta Regionale, PON e POR per la legalità e la sicurezza);

ü       La commissione ritiene necessari meccanismi normativi come la Legge Rognoni/La Torre, tesi ad aggredire i patrimoni illegalmente accumulati puntando a colpire anche gli investimenti fuori regione della criminalità;

ü       Necessità di promuovere un tavolo tecnico permanente tra tutti i soggetti istituzionali e sociali impegnati nella lotta ad ogni forma di illegalità

ü       una forte ed innovativa legiferazione regionale per la trasparenza degli appalti, la garanzia dei centri decisori e della efficacia dell’azione amministrativa contro la criminalità e l’usura;

ü       la creazione dell’agenzia regionale dei servizi sanitari;

ü       il potenziamento delle funzioni di controllo strategico dell’azione di Governo che monitori con efficacia anche gli enti sub regionali;

ü       realizzare una serie di politiche attive verso i giovani delle aree più esposte al controllo criminale;

ü       realizzare una forte azione culturale e sociale rivolta a dare supporto agli sforzi degli attori più qualificati nella battaglia contro la criminalità e l’illegalità”.

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