6 ottobre 2010    

Il vescovo di Locri a Polsi: "Vincere il drago del male" (di Filippo Diano)


Polsi, nel cuore dell’Aspromonte ionico, in territorio di San Luca. In quella chiesa dedicata a Maria, Madre della Montagna, lo Stato ha voluto organizzare  l’annuale festa della Polizia di Stato. Nel luogo dove la ndrangheta, secondo una tradizione non scritta, si riuniva almeno una volta all’anno per discutere di scenari ed equilibri criminali, di conferimento di ‘cariche’ e di nuove iniziazioni, lo Stato e la Curia vescovile di Locri hanno voluto ergere un muro alto tra i disvalori delle ‘ndrine ed il senso del vivere comune, senza violenza.  Una giornata particolare, curata in ogni aspetto dal questore di Reggio Calabria, Carmelo Casabona,  e dal rettore del Santuario, don Pino Strangio, con gli ospiti che hanno trovato degnissima accoglienza,  grazie anche alla cooperativa dei giovani fondata da don Pino e impegnata a migliorare e rendere agibile quel luogo sacro.  Alla cerimonia ha partecipato il sottosegretario all'Interno, Alfredo Mantovano, secondo il quale ''anche l'iniziativa organizzata a Polsi e' la conferma di quanto il Governo sta producendo per il rispetto della legalità, che e' precondizione per qualsiasi ipotesi di sviluppo”. Mantovano, inoltre, ha posto l’attenzione sulla strategia “dello Stato di utilizzare al massimo i beni confiscati alle cosche per rafforzare gli strumenti di contrasto alla stessa criminalità organizzata”. Secondo il questore di Reggio Calabria, Carmelo Casabona,''il messaggio che scaturisce dalla celebrazione a Polsi e' rivolto soprattutto ai giovani, che vogliono sicuramente fare una vita nuova. Siamo qui insieme alla Chiesa per fare quadrato attorno ad un luogo sacro che tale deve rimanere''. La messa e' stata celebrata dal vescovo di Locri, mons. Giuseppe Fiorini Morosini, ed ha ricordato che ''San Michele Arcangelo e' il portabandiera di coloro i quali restano fedeli al Signore ed hanno la possibilità di vincere il drago del male e renderlo inoffensivo. Il credente che si sforza di fare una lettura di fede della storia sa che tutto ciò che si vive oggi deve essere ancora iscritto nell'ambito della stessa lotta tra il bene e il male. Una lotta segna anche la nostra storia”. Il presule, inoltre, ha sottolineato “il primato del bene e della lealtà alle istituzioni, verità, questa,   radicalmente contraria a chi giura su questa immagine (San Michele Arcangelo) nei riti  di iniziazione di alcune associazioni criminali. Un uso distorto e vergognoso della religione – ha detto - che non ci stancheremo mai di condannare e dal quale vogliamo si allontanino i nostri giovani''.
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