8 novembre 2005    

Memoria e impegni futuri: il Consiglio accoglie gli studenti della Locride (di Filippo Diano )







Responsabili
. E’ questo il primo aggettivo che viene in mente dopo averli ascoltati nell’Aula consiliare, i nostri ragazzi e le nostre ragazze della Locride, venuti a Reggio Calabria per confrontarsi con il Parlamento della loro Regione. CONSIGLIO CON GIOVANI LOCRI

Maturi. Perché i loro interventi non sono stati la solita lamentela qualunquista contro i “politici”, ma hanno, invece, pur nel ricordo doloroso del vicepresidente Franco Fortugno, invocato paradossalmente “più politica e più capacita di risolvere i problemi”. Dalla loro voce è giunta al Consiglio regionale, come testimonianza autentica, la precarietà delle condizioni di vita civile in cui si trovano, con scuole fatiscenti o, peggio ancora, ospitate in case private, senza palestre, e quindi, senza possibilità di attività curriculari pomeridiane.

Hanno alzato la testa i giovani della Locride, e non solo per rabbia e orgoglio per l’offesa subita, loro e la nostra terra, ma per dire a chiare lettere che “niente sarà più come prima”. Hanno chiesto risposte certe e la Politica, la Regione, dovranno necessariamente cambiare passo.

La sfida lanciata dalla ndrangheta il pomeriggio del 16 ottobre a Palazzo Nieddu riguarda tutti e impone coerenze e scelte trasparenti. Sono in gioco la democrazia e la fiducia ritrovata delle giovani generazioni. Ogni atto futuro che non coglierà queste sensibilità consegnerà il nostro domani ad una deriva senza controllo e il cui approdo è irto di pericoli per la nostra stessa convivenza civile.

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