8 novembre 2005    

7 giugno 2005 / Fortugno: “Rafforzare la legalità”




Riproponiamo, proprio per la sua attualità drammatica, un altro scritto più recente, anch’esso incentrato sulla criminalità, del vicepresidente del Consiglio regionale Franco Fortugno. Il primo è stato pubblicato a giugno e riproposto da CalabriaInforma nel numero scorso  FRANCESCO FORTUGNO

“L’ennesimo assassinio  verificatosi a Siderno ci deve indurre ad una reazione forte ed adeguata. Ognuno per la propria parte deve sentirsi coinvolto e adoperarsi per migliorare una realtà che giorno dopo giorno diventa sempre più difficile”.
E’ il commento del vicepresidente del Consiglio regionale della Calabria, Francesco Fortugno, sull’omicidio del commerciante Gianluca Congiusta. “Un giovane imprenditore  - aggiunge Fortugno - che aveva scommesso sulla possibilità di avere un futuro in Calabria, nella Locride, nella terra dove è nato e dove aveva i suoi affetti ed i suoi interessi; una scommessa persa, una vita stroncata in modo barbaro e vigliacco, un agguato nella notte che non gli ha lasciato scampo ed ha fatto precipitare i suoi cari nel dolore più profondo, dolore al quale mi sento sinceramente di partecipare”.
Ad avviso dell’esponente della Margherita: “La  piccola criminalità, che poi piccola non è mai, in un territorio dove è così forte la presenza della criminalità organizzata, finisce con il costituire un serbatoio dove attingere, una specie di zona di transito verso forme sempre più efferate di violenza. Da tempo – conclude -, mi batto costantemente per l’affermazione della cultura della legalità in ogni sede, in ogni attività, in tutti i piccoli gesti del nostro vivere quotidiano, perché mi sono reso conto che non sempre la violenza è riconducibile a motivazioni di interesse. Ed infatti, se si presta attenzione alla cronaca nera, si scopre che si può morire per un parcheggio, per uno sguardo ritenuto oltraggioso, per una parola semplicemente intesa nel modo sbagliato. Se ci si pensa, è una assurdità mostruosa, ma è la dura realtà con la quale ci dobbiamo confrontare tutti e tutti i giorni”.

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