1 ottobre 2010    

Giordano (Idv): "Il 25 settembre e tutti i giorni, il nostro no alla 'ndrangheta"


Il capogruppo in Consiglio regionale di Idv Giuseppe Giordano"ll Gruppo Consiliare dell’Italia dei valori alla Regione Calabria ha partecipato alla manifestazione del 25 settembre a Reggio Calabria per dire No alla ndrangheta, per riconfermare la completa solidarietà ai magistrati e alle forze dell’ordine, per testimoniare la continuità dell’impegno del nostro partito contro ogni forma di criminalità". E' quanto sostiene il capogruppo in Consiglio regionale di Idv Giuseppe Giordano. "Numerosi - afferma -  sono coloro che odiano la violenza e la criminalità organizzata e ritengono sia uno dei compiti importanti e insieme promettenti, operare per limitarla e se possibile eliminarla dalla vita umana. Personalmente, sono uno di questi fiduciosi nemici della ‘ndrangheta: non solo la disprezzo ma credo fermamente che la lotta contro essa non sia affatto disperata. Mi rendo conto che il compito è difficile e so che troppo spesso nel corso della storia è avvenuto che a ciò che appariva dapprima un grande successo,  è seguito un fallimento". "Ritengo - afferma Giordano -  che l’iniziativa sia valida e abbia un compito nobile, alto e chiarissimo e deve servire ad una mutazione del modo comune di pensare ad un cambiamento di vita, una vera e propria conversione. Nel nostro caso, dal punto di vista politico noi dell’Idv, riteniamo che sia importante un tipo di vita etica che si un nuovo tipo di vita politico, su cui poggerà la costruzione della nuova Calabria. Come diceva Gorgia, “ i più grandi dei mali è fare ingiustizia”, quindi non può che essere importante ridare fiducia al cittadino in questo grande scontro tra potere legale ed illegale dandogli risposte serie e concrete anche in termini di giustizia civile. Per questo, l’attenzione deve andare non solo nel rafforzamento della struttura giudiziaria penale o delle forze dell’ordine ma deve esserci un grandissimo sforzo per far funzionare i tribunali civili, togliere l’ottundimento morale dell’apparato burocratico in tutte le sue eccezioni per dare effettivamente un volto nuovo ed etico a questa nostra Calabria". "L’Italia - prosegue il capogruppo di Idv - ha il migliore sistema investigativo e repressivo mondiale ma questo, da solo, non basta. Si deve pensare che oggi esiste non più la malavita della “coppole e della lupara o ancora dei colletti bianchi” ma c’è un’azienda criminale che vive e prospera e “fa fatturato” in tutti i momenti. Per sconfiggere questa, emarginarla e lasciarla fuori dal’economia serve un ritorno dell’etica in politica, nei comportamenti sociali, una grande etica delle responsabilità e la costruzione delle infrastrutture morali, oltre che, un altro senso morale per chi è deputato a decidere e fare scelte che devono essere orientate sempre al bene comune. Non ci vogliamo accodare agli specialisti di tetrapilotomologia, ma diventa importante e fondamentale attivarsi in questo senso per arrivare ad una vera e propria mutazione del modo comune di pensare, di vivere, nel pubblico e nel privato per arrivare in questo nostro mondo ad un ordine e non invece a disordine e dissolutezza".  "In attesa di un risveglio generale delle coscienze e della riaffermazione di una politica della prevenzione che passa attraverso la scuola, la cultura, il diritto al lavoro,la legalità,la giustizia, quali risposte attualmente lo stato sta offrendo sul  fronte della lotta alla mafia? Il modello Caserta sbandierato dal ministro Maroni con incontri periodici,, anche questa volta a “passarella”,  e i cospicui finanziamenti (sic) del ministro Alfano a favore dell’ufficio di Procura possono veramente rappresentare una inversione di tendenza nella lotta alla criminalità? Può bastare ogni volta rivendicare all’azione di governo risultati che invece sono da ricondurre esclusivamente alla magistratura e alle forze di polizia che operano fra mille difficoltà e, molto spesso, ostacolati da provvedimenti legislativi  di varia natura (processo breve , intercettazioni, prescrizioni ecc.)? A Reggio, con il popolo calabrese per isolare e battere la criminalità, noi c’eravamo e ci saremo sempre".
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