29 settembre 2010    

In 40 mila in piazza contro la dittatura mafiosa (di Luisa Lombardo)


La manifestazione di sabato 25 settembre a Reggio Calabria contro la 'ndraghetaSe non saranno le fiaccolate e le grandi manifestazioni di piazza a cambiare il corso degli eventi, specie nella lotta al crimine organizzato, le stesse potranno, tuttavia, contribuire a fare breccia nella mente e nelle tante sensibilità indurite dall’assuefazione e dalla rassegnazione.
E’ con questo spirito, probabilmente, che il ‘Quotidiano della Calabria’, diretto da Matteo Cosenza, ha inteso dar vita all’imponente corteo dal forte richiamo mediatico del 25 settembre. Da qui, una riflessione anche sul ruolo dei mezzi di comunicazione, a presidio della libertà e contro tutte le forze più o meno occulte che continuano a porre ostacoli al processo di crescita della società civile. 
Sabato 25 settembre, a Reggio Calabria, un fiume di gente ha sfilato in un corteo colorato di gonfaloni, striscioni e ‘acceso’ dalle voci dei tanti giovani presenti, veri protagonisti di questa giornata di denuncia e di condanna della criminalità. “I ragazzi di Reggio, le loro facce e i loro pensieri - ha scritto Michele Serra su ‘la Repubblica’ - sono la sola concreta speranza politica che ci resta”.
Accanto ai giovani, esponenti del mondo della cultura, delle professioni, dei sindacati e dell’associazionismo, magistrati, rappresentanti di primo piano delle forze dell’ordine, autorità civili e religiose, familiari delle vittime di mafia, sono scesi in piazza per ribadire un fermo “No ‘ndrangheta”. Tante voci per un appello: una rete per liberare la Calabria in cui ognuno possa sentirsi piccolo tassello di un grande mosaico.
Lungo il percorso, è bastato poco a sprigionare l’onda emotiva. Accade sempre così, quando ci si sente tutti parte di un progetto comune. Per questo, fino all’ultimo, si sono registrate adesioni da tutta la Calabria. La mobilitazione accanto alle Istituzioni e contro la criminalità, oggi è avvertita sempre più dalla gente che non intende rimanere inerte ma vuole essere protagonista a tutti gli effetti del processo democratico.
Da Reggio è stato lanciato un messaggio: sono necessari gesti di rottura. Poi, un monito alla politica di respingere le collusioni con la criminalità: “la classe dirigente ignori le lusinghe dei mafiosi che vanno isolati”.
Il manifesto per questo 25 settembre difficile da dimenticare, potrebbe essere “Inventare una nuova Calabria e credere in un futuro diverso per la regione”.

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