24 ottobre 2005    

Giuseppe Guerriere (Presidente Commissione antimafia): “Più Stato in Calabria”




 “L’assassinio del vicepresidente Franco Fortugno  ci rattrista ci sconvolge”. GIUSEPPE GUERRIERO
“Siamo davanti ad un fatto di proporzioni gigantesche, perché esso va ben oltre ogni infausta immaginazione”. E’ quanto sostiene, dopo la seduta straordinaria del Consiglio svoltasi ieri,  il presidente della Commissione regionale antimafia Giuseppe Guerriero, che aggiunge: “Dobbiamo esprimere assieme al dolore per la morte tragica di un amico e di un collega, una riprovazione collettiva e generale del fenomeno mafioso che mette in ginocchio la Calabria e la sprofonda di colpo in un buio terribile. D’ora in avanti, non basteranno più le dichiarazioni contro la mafia. D’ora in avanti, non sarà più sufficiente definirsi antimafiosi o presenziare a convegni contro la mafia”. In riferimento a quanto sostenuto ieri dal ministro degli Interni in Consiglio, Guerriero asserisce: “La Calabria, noi tutti, vogliamo sapere cosa fa lo Stato per difendere l’incolumità fisica anzitutto di chi vive in una Regione debole e paga un costo altissimo per difendere la democrazia. Lo Stato non può essere più per la Calabria un entità astratta e distante. Dobbiamo poterlo vedere nelle strade più sperdute della nostra Regione e dobbiamo capire come si attrezza per vincere la sfida mafiosa. Con i fatti e non solo a parole. Certo, anche noi dobbiamo fare la nostra parte. Noi Regione. Noi sistema delle autonomie locali, noi società calabrese. E in questo senso è fondamentale che l’azione politica di rinnovamento, di cui si sente in Calabria la presenza, ci veda come istituzione, quindi non come parti politiche ma come soggetti attivi che animano il dibattito politico, compatti ed unitari nella difesa delle istituzioni, della democrazie, del diritto a vivere senza i condizionamenti della prepotenza mafiosa. Io sono dell’avviso che la Regione debba unificare la sua azione di contrasto all’illegalità.Basta con osservatori e con i punti di elaborazione più vari sul fenomeno criminale. Riconduciamo ad unità i nostri sforzi.  Agiamo assieme. Incominciando a fare un monitoraggio serio, puntuale, scientifico sulla spesa pubblica regionale, settore per settore, capitolo per capitolo. La sanità, ad esempio, è ancora un grande serbatoio di commistioni e di aree grigie, dobbiamo porre fine agli equivoci ed ai silenzi, alle confusioni ed allo sperpero delle risorse.  Così noi Regione daremo una risposta contro la mafia ed a questa pesante strategia dell’intimidazione con cui punta a gestire e a governare interessi illegittimi”. Conclude il presidente della Commissione antimafia della Regione: “La commissione che mi onoro di presiedere ha già riflettuto sull’urgenza di un inchiesta nella sanità, ad esempio. L’abbiamo approvata all’unanimità nel mese di giugno. Ciò, non per sostituirci a qualcuno, naturalmente, ma per rafforzare l’azione di trasparenza che è iniziata da qualche mese in Calabria. Nei prossimi giorni opereremo concretamente, d’accordo con la giunta regionale, ed i livelli di responsabilità istituzionale più alti”.

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