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27 agosto 2010
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Mattia Preti dopo 400 anni
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“Opere come ‘Il Cristo fulminante’, d’inestimabile valore, o ‘La predica di Giovanni con autoritratto’ dovrebbero essere i testimonial di una Calabria che si muove e cambia. Capace di apprezzare il suo passato e di costruire il futuro”. L’ha detto il consigliere regionale del Pd Bruno Censore che ha visitato il prestigioso museo civico di Mattia Preti a Taverna. Ha aggiunto Censore: “In vista dei 400 anni dalla nascita a Taverna del ‘Cavaliere di Malta’, le cui opere sono conservate in svariate parti del mondo - la Chiesa di San Giovanni Calibita a Roma, Montecitorio, la Biblioteca Ambrosiana e la Pinacoteca di Brera a Milano, il Museo di Capodimonte a Napoli, in Canada, Ohio, San Francisco, all’ Hermitage Museum di San Pietroburgo, al J. Paul Getty Museum di Los Angeles, al Metropolitan Museum of Art, New York, al Louvre di Parigi, ma anche in Texas e persino in Australia – l’idea su cui lavorare sarebbe quella di mettere assieme in Calabria tutte le magnificenza che questo pittore dai tratti forti e a volte drammatici ha regalato all’umanità. L’opera omnia del Preti, almeno per un breve periodo, potrebbe essere fruita nella sua interezza dai visitatori di tutto il mondo”.
Accolto dal giovane sindaco di Taverna, ingegnere Eugenio Canino, l’esponente del Pd calabrese, dopo essersi attentamente soffermato su ogni tela che arricchisce il museo, ha aggiunto: “ Forse nel passato si è puntato più su trovate a volte non proprio intelligibili per promuovere l’immagine della Calabria. Lo sforzo da farsi, adesso e tutti assieme, perché quando si tratta di affermare le ragioni della Calabria in Italia ed in Europa dobbiamo agire tutti assieme, è quello di guardare meglio in casa nostra ed affidarci a capolavori come i quadri di Mattia Preti, molti dei quali si possono attualmente visitare in questo museo civico che ha assolutamente bisogno di maggiore attenzione per prepararsi ad un appuntamento epocale”. Censore, che ha voluto far visitare il museo e le opere del Preti ad un folto gruppo di turisti provenienti da diversi città italiane, ha anche detto che “ Proprio in vista delle ‘celebrazioni pretiane del 2013’, la città in cui è nato il Cavaliere Calabrese (Taverna, 14 febbraio 1613, morto a La Valletta- Malta- il 1699) e che ha dato al pittore che tutto il mondo ci invidia i natali e gli stimoli giusti per intraprendere nel Seicento una carriere difficile, ha tutti i numeri per diventare meta di un turismo di qualità, ossia quel turismo per il quale una parte della Calabria è senz’altro vocata e che è un tramite indispensabile anche per il turismo cosiddetto popolare”. Il consigliere regionale del Pd si è complimentato con il giovane sindaco di Taverna “per l’intraprendenza e la passione con cui agisce in vista del 2013, un anno che sarà assai importante per l’intera Calabria ed al quale le Istituzioni regionali daranno senza dubbio un sostegno adeguato”. L’ingegnere Canino, dal canto suo, ha ringraziato per la sensibilità dimostrata il consigliere regionale e gli ha rappresentato i principali interventi da realizzare in vista del fatidico appuntamento del 2013: “Per quanto riguarda il museo civico - ha sostenuto - sono urgenti interventi di risanamento e restauro architettonico delle sale espositive, più il rifacimento degli impianti di illuminazione ed il potenziamento degli impianti di sicurezza. Serve con altrettanta urgenza la progettazione e la realizzazione di un nuovo ingresso principale del museo. Per quanto concerne la Chiesa Parrocchiale di Santa Barbara, sede di 7 opere di Mattia Preti, necessitano interventi di restauro architettonico dell'edificio ecclesiastico, il rifacimento degli impianti di illuminazione e sicurezza delle opere ed, inoltre, il restauro dei siti di collocazione delle opere pretiane”. Infine, il sindaco di Taverna, che ha riferito dell’interesse per Mattia Preti e per la ricorrenza imminente dell’assessore alla Cultura Mario Caligiuri, ha ricordato che “è altrettanto urgente il rifacimento delle strade di collegamento tra Taverna e le strade principali, perché fra due anni l’evento, se tutti lavoriamo nella stessa direzione, sarà di forte richiamo non solo per autorità, appassionati del pittore ed esperti del settore, ma anche per un pubblico meno selezionato ma ugualmente attratto dai colori di Mattia Preti e dalla sua carica religiosa”.
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