5 agosto 2010    

"Presto un Centro regionale per l'Alzheimer" (di Salvatore Pacenza*)


“In questi giorni sto ricevendo gli apprezzamenti del mondo medico e scientifico calabrese per aver presentato il primo progetto di legge, in Calabria, che propone interventi a sostegno dei soggetti affetti da Alzheimer (e sindromi correlate). Devo dire che è una vera soddisfazione ricevere complimenti proprio da loro: da professionisti e ricercatori.
Ognuno di questi, inoltre, non ha mancato di offrire ulteriori spunti e suggerimenti alla proposta di legge. In particolare, la ricercatrice Amalia Bruni, responsabile del Centro regionale di neurogenetica, durante un contatto telefonico avuto col sottoscritto, si è detta pronta a collaborare fattivamente al miglioramento del progetto di legge.
Non appena il ddl approderà al vaglio della Commissione competente, potremo emendare le nuove idee. Il Presidente del Comitato per la qualità e la fattibilità delle leggi Salvatore Pacenza
Il ddl, questo voglio sottolinearlo, oltre alla mia, porta la firma dell’assessore regionale all’Ambiente, Franco Pugliano, e del presidente della IV Commissione consiliare, Alfonso Dattolo. Siamo tutti e tre componenti dell’assemblea regionale eletti nel territorio di Crotone. Questo significa che, quando vuole, la politica può superare certe barriere, certi schematismi e puntare dritto al benessere collettivo. Stiamo ricevendo per questo anche i complimenti delle famiglie interessate dalla problematica Alzheimer. Ma gli apprezzamenti arrivano anche dai membri dello schieramento contrapposto in consiglio.
Le famiglie calabresi che, quotidianamente, si trovano a dover fronteggiare i disturbi fisici e mentali apportati da questa patologia degenerativa - che colpisce il 5% della popolazione al di sopra dei 65 anni - sono circa 35mila. E secondo il rapporto Censis, da qui ad un anno, il numero dei soggetti affetti da questa malattia è destinato a raddoppiare. Ecco perché credo sia importante prestare un aiuto socio-assistenziale a tutte quelle famiglie calabresi che gestiscono gli anziani affetti da demenza, preventivando per loro una serie di interventi mirati.
Voglio solo dire che, le proposte racchiuse nel ddl, sono un atto di civiltà che il consiglio regionale deve alla Calabria. L’Alzheimer deve uscire fuori dal chiuso delle mura famigliari perché è un problema di rilevanza sociale e come tale deve essere attenzionato dal nostro governo regionale. Va ricordato, in proposito, che questa proposta di legge prevede una serie di interventi economici ed assistenziali che potrebbero davvero aiutare le famiglie con malati d’Alzheimer.
Molti malati, infatti, nella fase avanzata della patologia, vengono assistiti dal loro medico curante. Alcuni vengono affidati alle cure di una badante. Molti altri, invece, non vengono né diagnosticati, né ricorrono alla rete dei servizi socio-sanitari. Questo perché, molto spesso, è la famiglia stessa a nascondere fra le pareti domestiche il proprio dramma. Credo che sia un atteggiamento di pudore davanti ad una malattia inspiegabile, quanto inaccettabile. 
Con questa proposta di legge, invece, noi offriremo a tutte queste famiglie la possibilità di ricevere una serie di interventi tesi ad alleviare la loro lotta quotidiana contro gli effetti asfissianti della malattia. Oltre agli aiuti di ordine economico, pertanto, proponiamo ai potenziali utenti alcune soluzioni assistenziali come l’istituzione di un Centro regionale Alzheimer e sindromi correlate; la formazione di un gruppo multidisciplinare a base provinciale formato da operatori e referenti scientifici dei vari ambiti disciplinari (geriatria, neurologia, psichiatria e medicina di comunità); l’istituzione di Sportelli informativi; la creazione di centri diurni; l’istituzione di un Osservatorio epidemiologo regionale sul fenomeno; l’avvio di corsi di formazione e aggiornamento del personale socio-sanitario, nonché degli assistenti famigliari, delle badanti e dei volontari, che prestano la loro opera a contatto con i malati.
Credo che questo significa prendersi cura del malato d’Alzheimer in una regione dove, troppo poco, si è pensato negli anni alle cosiddette fasce deboli.


* Presidente del Comitato per la qualità e la fattibilità delle leggi
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