24 ottobre 2005    

Bisogna dare segni concreti (di Filippo Callipo*)




Sono stato delegato a parlare, oltre che a nome di Confindustria, anche di Confagricoltura, Confartigianato e Confcommercio.
A nome di tutti, e mio personale, voglio porgere le condoglianze più sentite, più affettuose alla famiglia di Francesco Fortugno.FILIPPO CALLIPO
Quando, domenica, al Tg3, ho sentito questa notizia, sono rimasto disarmato, impaurito, deluso oltre che addolorato, per quello che è successo. Pensavo che quando si incomincia a creare qualcosa di positivo avviene sempre un fatto brutto che demolisce tutto e che prende lo spazio di quello che si è appena creato.
Presidente Bova, amici calabresi, dico che siamo arrivati veramente al fondo. Ho parlato con alcuni amici delle diverse province questa mattina e vedo veramente una disperazione, un senso di allarme, un senso di terrore.
Non è facile per questa gente, questi amici che hanno le imprese, le famiglie, i figli che vanno a scuola, dire loro: dovete essere coraggiosi, dovete fare gli eroi.
Ho sentito questa mattina una cosa alla radio che mi ha profondamente mortificato. Un membro della Commissione Antimafia ha dichiarato che gli imprenditori devono uscire da questa cappa di collusione con la mafia.
Presidente, vede, è facile parlare quando si è sotto scorta di 2-3-4 uomini delle forze di polizia e fare proclami sui giornali. Noi che viviamo costantemente dalla mattina alla sera soli perché facciamo orari anche diversi da quelli dei nostri dipendenti, ritornare a casa e, andare in ufficio non è facile far questo.
Ecco perché sostenevo – come è stato detto – e mi fa piacere che almeno io ho perso la voce per i tanti convegni ai quali ho partecipato in questi ultimi tempi su sicurezza e sviluppo, ho stressato le mie corde vocali. Sono felice, però, di questo, perché ho sentito qui da parte di tutti, senza far nomi, discorsi nuovi che danno speranza almeno a me. Fino a pochi mesi fa la mia sembrava l’unica voce fuori dal coro nel chiedere certe cose, certe prese di posizione.
Oggi, Presidente Bova, secondo me, abbiamo toccato il fondo, più sotto di così non si può andare. Siamo sulla cronaca di tutta Italia per questo fatto delittuoso, tremendo, terribile.
Dico che adesso bisogna finirla, i segnali sono finiti, secondo me. Bisogna dare segni, Presidente.
Avrei voluto che ci fosse il ministro Pisanu. Bisogna iniziare a dare dei segnali chiari. Gli imprenditori, i commercianti, l’agricoltura, tutte le associazioni editoriali vogliono segni chiari e netti che vengono percepiti dalla gente e così penso anche dalla società civile.
Ho incontrato due anni fa a luglio il ministro Pisanu che mi ha onorato di ricevermi. Lo abbiamo poi rincontrato qui il 23 ottobre. In quella circostanza io gli girai una domanda che mio figlio mi fa ogni volta che parte. Però il ministro Pisanu non ha dato una risposta precisa, ma ha dato una risposta in generale.
Oggi avrei voluto chiedergli - e Presidente Bova, Presidente Loiero, se mi consentite con affettuosità e con molto rispetto vorrei che la poneste voi -: gli imprenditori, i professionisti, i commercianti devono continuare a restare in Calabria o dobbiamo pensare di far la valigia anche noi? Grazie”.

 


* Presidente degli industriali calabresi
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