9 luglio 2010    

Emergenza carceri: il Presidente Talarico scriverà al ministro Alfano


Il quadro, davvero allarmante, delle condizioni in cui versano le carceri in Calabria è stato al centro di un incontro a Palazzo Campanella del Presidente del Consiglio regionale, Francesco Talarico, con una delegazione del Sindacato UIL-PA Penitenziari. Talarico, che s’è impegnato a indirizzare in proposito una lettera al Ministro Guardasigilli, Angelino Alfano, ha ricevuto la rappresentanza sindacale nel suo studio a seguito di una missiva del segretario generale dell’organizzazione sindacale, Eugenio Sarno, sottoscritta anche dai segretari generale e provinciale di Reggio Calabria, rispettivamente, Patrizia Foti e Bruno Fortugno.
Il sovraffollamento degli Istituti, insieme al sottodimensionamento del personale addetto ai servizi penitenziari e alla forte presenza della ‘Ndrangheta, costituiscono la miscela di negatività che causa il disagio nelle  carceri. Il problema ha raggiunto livelli insopportabili con una pesante compromissione dei diritti e delle stesse condizioni essenziali di vivibilità all’interno degli Istituti di pena, come hanno evidenziato al Presidente anche gli altri componenti della delegazione, i dirigenti Giuseppe Pavone, Giovanni Gallipoli, Letizia Citraro Putaggio, Santo Fedele e Gianfranco Rocchio.Il Presidente del Consiglio regionale Francesco Talarico
Il Sindacato UIL esprime preoccupazioni e inquietudini dell’intero settore e raccoglie l’insofferenza diffusa che si registra tra gli operatori carcerari chiamati a garantire legalità, ordine, disciplina all’interno di Istituti dove la dimensione dell’umanità è svilita così come calpestati sono la dignità dei detenuti e il loro rispetto in quanto persone.
Se in Calabria, infatti, è del 65% l’indice di sovraffollamento delle carceri, ci sono anche situazioni limite come quelle di Lamezia Terme (157%) e Reggio Calabria (115%). In cifre assolute, negli Istituti della regione sono presenti complessivamente 3.065 detenuti (3.015 uomini e 50 donne) a fronte di una ricettività massima consentita pari a 1.855 (1.825 uomini e 30 donne).
E spesso, come nel caso di Reggio Calabria, le carceri oltre ad essere sature sono casi esemplari di edilizia fatiscente. Risalente ai primi del 1900, l’Istituto di Reggio è popolato di topi ed il liquame degli scarichi fuoriesce dai soffitti, invadendo le celle del piano sottostante.
Sovraffollamento della popolazione carceraria; sottodimensionamento della polizia addetta e forte pressione del criminalità organizzata si mescolano, insomma, innescando pericolose conseguenze che hanno ripercussioni soprattutto sugli agenti polizia penitenziaria. Da ultimo, i dirigenti UIL hanno ricordato i 18 colpi di mitra esplosi il 10 giugno scorso a Reggio contro l’auto di un graduato. Gesti vigliacchi che non scalfiranno minimamente l’impegno in prima linea del corpo della polizia giudiziaria nei compiti d’istituto, al servizio della gente e delle Istituzioni e che comunque non possono non avere una risposta tempestiva: in proposito, la UIL-penitenziari chiede che venga inviato proprio a Reggio un contingente di 30 agenti scelti fra quanti stanno per essere immessi in servizio.
Durante il colloquio, il Presidente ha rimarcato che sia il Consiglio che la Giunta regionali non hanno assolutamente competenze e poteri specifici in ordine all’organizzazione e gestione delle carceri. Pertanto, il vertice dell’Assemblea regionale ha garantito che si farà interprete e portavoce delle istanze dei responsabili dei servizi carcerari e dei Sindacati di settore nelle opportune sedi istituzionali. “Anche per la speciale attenzione che in questa legislatura il Consiglio regionale ha inteso riservare alla questione sicurezza, compresa la condizione carceraria, che in Calabria presenta delicati e non trascurabili risvolti – ha assicurato il Presidente Talarico – intendo dar voce alla vostra denuncia e alla sollecitazione di adeguati interventi”.
In particolare, il Presidente, ha assunto l’impegno di trasmettere una lettera contenente i problemi al centro dell’iniziativa del Sindacato al Ministro della Giustizia, Angelino Alfano e a tutta la delegazione parlamentare calabrese di ogni schieramento politico perché, nelle sedi idonee, si assumano le decisioni più giuste.

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