24 ottobre 2005    

Una grande riscossa civile e una forte indignazione (di Giuseppe Gambale*)




 “Sono qui per testimoniare la solidarietà, la vicinanza e l’impegno di tutto il nostro partito, a cominciare da Francesco Rutelli, innanzitutto alla famiglia di Franco Fortugno, al Presidente Loiero, alla Giunta tutta, al Consiglio, a tutte le forze politiche, sociali, a tutte le forze vive della Calabria.GIUSEPPE GAMBALE
Mi ha colpito molto il fatto che l’aggettivo che viene più usato per descrivere il nostro Franco è proprio quello di uomo mite, che normalmente non è un aggettivo che si concilia con la politica, e questo fa ancora più onore a Franco e al suo impegno. In fondo, la sua vita è stata questo, un impegno continuo al servizio della società, a cominciare dalla sua professione di medico, alla sua attività anche di sindacato, e poi anche alla politica, come servizio concreto alla sua terra e alla sua gente.
Ha lavorato in un contesto difficile come quello della Calabria e della locride in particolare, che vive forse uno dei momenti più difficili: i ventitré omicidi dall’inizio dell’anno sono un segnale concreto, atti di intimidazione continua agli amministratori e anche a tanti professionisti, cittadini per così dire normali, fuori dalla lotta politica e dal potere.
Ecco, credo che davanti a tutto questo non siano bastati gli sforzi del vescovo Bregantini o di tanti amministratori locali. L’impegno di rinnovamento che gli amministratori stanno portando avanti sta sicuramente dando fastidio – lo diceva anche il Presidente Loiero – sono stati intaccati equilibri di potere consolidati in questi anni.
Ecco, proprio per questo credo che non sia più il tempo di risposte isolate, personali o di qualche istituzione; questo è il tempo di risposte collettive, sinergiche, condivise, non può essere che così. Per questo, chiediamo al ministro Pisanu, apprezzando la sensibilità nel venire qui oggi – e ci auguriamo che, oltre al Comitato che presiederà in Prefettura, possa venire anche qui in Consiglio – per dare risposte concrete e immediate al fine di riconquistare il controllo del territorio; chiediamo più attività di intelligence, indagini efficaci della magistratura, perché ventitré omicidi che attendono risposte sono ancora troppi, troppo poco si è fatto.
Tutte le istituzioni, tutti dobbiamo mettere da parte divisioni e contrasti perché non c’è più tempo. Lo diceva il Presidente Loiero prima, siamo ad uno spartiacque e non possiamo tornare indietro, non ce lo possiamo permettere. Dappertutto, in tutto il Mezzogiorno, e credo in Calabria più che altrove, dobbiamo eliminare la zona grigia, quella che è fatta di tanti comportamenti, individuali, personali e collettivi spesso di contiguità, quella zona grigia che è il terreno vero dove alligna poi la criminalità organizzata, dove cresce, dove si sviluppa quella mentalità che in tutto il Sud – io vengo da Napoli, sono uomo del Mezzogiorno – dobbiamo distruggere e portare finalmente alla luce del sole.
Come partito, siamo impegnati e continueremo a farlo, soprattutto per incentivare la partecipazione democratica. E’ necessaria una grande riscossa civile, una grande indignazione popolare. Ieri tutta l’Italia – perché così si è voluto, (quel gesto è significativo anche per questo) – ha visto in diretta o quasi, è stato amplificato in un modo incredibile questo omicidio per poter vedere: “Ecco, qui ancora ci siamo, qui ancora comandiamo, ancora vogliamo comandare”. Io credo che tutta l’Italia, con la stessa forza mediatica, debba vedere in questi giorni una Calabria diversa, che reagisce, che si indigna, che alza la testa e vuole, finalmente, voltare definitivamente pagina.
Questo è il nostro impegno, quello che ci metteremo non solo oggi, non solo domani, ma dopodomani, quando torna la ferialità, quando finiscono i giorni delle commemorazioni, dei funerali, i giorni straordinari, i giorni normali. Lì, metteremo il nostro impegno perché il nostro Sud possa davvero cambiare pagina, insieme a tanti amministratori e a tanti voi che, coraggiosamente, ogni giorno sono impegnati al servizio della nostra gente”.

* Parlamentare e responsabile nazionale Margherita per la lotta alla mafia
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