18 giugno 2010    

Conferenza dei Parlamenti regionali. Il 5 luglio rinnovo degli organi (di Luisa Lombardo)


Gli argomenti alla ribalta del dibattito politico, manovra finanziaria, federalismo fiscale, chiamano le Regioni ad una maggiore corresponsabilità nel perseguimento degli obiettivi fissati dal Governo.
Nell’attuale e poco confortante scenario economico, le autonomie locali sono comprimarie delle politiche di risanamento dei conti, essendo chiamate ad uno sforzo di affidabilità. Di fronte alla richiesta dello Stato centrale di tirare la cinghia, alcune Regioni hanno protestato vibratamente motivando che si colpiscono in pari misura, realtà ricche e virtuose e territori che risaltano per tassi di spreco e alti livelli di assistenzialismo. Dunque - così comePalazzo Campanella, sede del Consiglio regionale della Calabria recita il noto proverbio - “i nodi vengono al pettine”. In questi anni, non si è lavorato abbastanza per costruire le basi del federalismo, sprecando del tempo prezioso. Non era un mistero, infatti, - stando alle asserzioni di giuristi e di esperti degli ingranaggi economici - che condizione prodromica di un “sano” federalismo fosse la riduzione del solco che, purtroppo invece, ancora oggi, separa le Regioni ricche da quelle in affanno.


Se il federalismo è in grado di neutralizzare antiche pecche del sistema, rimuovendo atteggiamenti passivi e di assistenzialismo; responsabilizzando le autonomie locali e la collettività; assottigliando i margini di spreco e di evasione fiscale, sarà una opportunità e non una “scure”, solo nella misura in cui si lavorerà davvero e con solerzia ad appianare gli squilibri fra le diverse aree del Paese. Manovra e federalismo fiscale sono i temi su cui la Conferenza dei presidenti delle assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome, intende misurarsi. Insediatasi il 28 maggio nella rinnovata composizione del post elezioni, la Conferenza tornerà a riunirsi il 5 luglio per l'elezione dei suoi vertici, non  essendo riuscita, nella riunione del 17 giugno, a individuare la nuova leadership. Tanti i temi sul tappeto nella prima riunione post-insediamento che è stata presieduta dal Coordinatore vicario e Presidente del Consiglio regionale della Valle d'Aosta, Alberto Cerise. “La riduzione delle indennita' e' un appuntamento ineludibile al quale non possiamo sottrarci, ma è necessario individuare i criteri'”. E’ quanto ha detto il coordinatore della Conferenza dei presidenti dei consigli regionali, parlando dei progetti di riduzione dei compensi dei consiglieri. “Noi pensiamo che la materia dovrebbe essere trattata con leggi regionali, le uniche in grado di tenere conto delle diverse realtà territoriali.


Ci auguriamo che presto i meccanismi siano chiari in modo da individuare un percorso che tenga conto delle diversità delle singole regioni”. Per il Presidente del Consiglio regionale della Basilicata, Vincenzo Folino, su manovra e federalismo, i Consigli regionali possono giocare un ruolo “assolutamente decisivo”. “Si apre una fase molto importante e anche drammatica per il  Paese - ha sottolineato Folino -   i tagli, il federalismo fiscale, tante  questioni che dovranno essere discusse, dibattute, decise nei Consigli regionali. Il coordinamento di tutti i presidenti dei Consigli  regionali, la possibile sintonia tra i Consigli regionali e'  indispensabile”. Sul federalismo fiscale, il presidente del Consiglio regionale della Lombardia Davide Boni, ha detto: “I Consigli hanno un compito fondamentale: indirizzo e controllo. Nessuno vuole togliere potere alle Giunte, sulle grandi scelte si deve andare al di là degli schieramenti politici”. E non è mancata la voce della Calabria nelle parole del presidente del Consiglio regionale, Francesco Talarico.2 “La Calabria - ha spiegato Francesco Talarico -  intende svolgere un ruolo attivo nell'ambito di questo importante organismo nazionale dei Consigli regionali, che dal 1994 realizza il raccordo interistituzionale tra i Parlamenti regionali e le Province autonome, per evidenziare le peculiarità di una regione del profondo Sud e proporre le soluzioni indispensabili per potenziare l'Unità d'Italia, assicurando a tutti i cittadini, soprattutto a quelli più esposti ai venti della crisi economica e sociale, parità di diritti e occasioni d'inserimento nel mondo del lavoro”.


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