24 ottobre 2005    

Abbiamo un bisogno disperato di Stato (di Carmine Barbaro*)




 “Grazie, signor Presidente, e grazie soprattutto per l’invito fatto ai sindaci a partecipare a questa seduta straordinaria di Consiglio regionale.CARMINE BARBARO
Parlo a nome dei sindaci del comprensorio della locride, ma naturalmente mi sia consentito fare specifico riferimento al Consiglio comunale di Locri, che è qua tutto presente, perché se il Consiglio regionale ha perso il suo Vicepresidente, Locri ha perso un concittadino e quindi siamo particolarmente toccati da questo episodio. Quindi il cordoglio della città e dei Comuni della locride a Maria Grazia, a Giuseppe, ad Anna, a tutti i familiari.
Franco era un politico onesto, era stato – perché poi era in aspettativa – un professionista stimato, un primario, direi un professionista sostanzialmente prestato alla politica, un uomo buono, come avete già detto, un amico sincero, affabile, garbato, forse in qualche caso troppo gentile e quindi la fine che questi criminali gli hanno fatto fare non è giusta, è quasi impensabile.
Locri, ma penso tutta la Calabria, è ancora attonita rispetto a quello che è accaduto ieri, in un immobile comunale durante le primarie, un segnale terribile. Non si sa, sostanzialmente, cosa dire.
Torna in questo Consiglio regionale il ministro dell’Interno. Ha detto, poco fa, il Presidente Loiero – e voglio mutuare le sue parole – qui c’è un bisogno disperato di Stato, inteso in tutte le sue articolazioni, non è che i sindaci si sentano fuori dalle loro responsabilità; probabilmente ognuno di noi qualcosa di più di quello che fa, ma è naturale che la fase della prevenzione, della repressione si debba, in qualche modo, modificare: se gli episodi criminali accadono in qualunque punto delle nostre cittadine, a qualunque ora, con qualunque modalità, probabilmente le cose non vanno bene! Ormai sicuramente tutte le diagnosi sono state fatte e, probabilmente, la cura va modificata, quindi chiediamo con forza a noi stessi, ma anche agli altri, allo Stato di venirci incontro, di aiutarci, perché gli amministratori degli enti locali si sentono soli. Probabilmente questo territorio va controllato meglio, probabilmente il livello di deterrenza rispetto alla voglia di compiere gesti criminali va innalzato. Ci pare, negli ultimi anni in particolare, di avere intercettato quasi una sicurezza di impunità rispetto alla commissione di reati, altrimenti certi reati, in certi momenti e in certi punti, non si potrebbero commettere. Non si ha paura di niente, quindi si commettono!
Non la posso fare lunga, sono anche da ieri insieme ai miei concittadini, al Consiglio comunale, particolarmente scosso per un episodio che indurrebbe quasi a ritenere che si sia arrivati ad una sorta di punto di non ritorno, ma non è così. Noi continuiamo sicuramente, come già è stato detto, anzi continuiamo con più forza, anche nel ricordo di Franco che non meritava di fare la fine che ha fatto. Abbiamo perso un amico e, anche nel solco di quello che stava facendo lui, anche in politica, vogliamo proseguire perché questa nostra regione, questo territorio, la nostra locride in particolare, possano andare avanti e migliorare, ma non possiamo fare da soli, dobbiamo essere aiutati. Il Presidente Bova ha parlato di un coordinamento permanente Stato-Regioni, io dico anche enti locali, perché si possa tutti insieme, in quanto è un compito di tutti, innalzare questo contrasto alle forze criminali, dalle piccole alle grandi cose e si possa finalmente togliere la Calabria dalle secche in cui pare essere arrivata. Vi chiedo scusa per la disorganicità del mio intervento, ma la perdita di un concittadino e poi la perdita del concittadino che più in alto ci rappresentava in questo momento storico, ci ha veramente lasciati attoniti e sconvolti. Vi ringrazio”.
 

* Sindaco di Locri in rappresentanza anche del Comitato sindaci della Locride
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