31 maggio 2010    

Nella prossima seduta la revisione dei contributi del collegato alla finanziaria


Non ha raggiunto il “quorum” di voti necessario, (2/3 dei consiglieri presenti) la votazione per l’inserimento immediato all’ordine del giorno della seduta odierna, di una delibera della Giunta regionale inerente un progetto di legge che prevede l’abrogazione dell’art. 7 della n° 8 del 26 febbraio 2010, in pratica, il collegato alla finanziaria regionale laddove era prevista una serie di contributi finanziari ad enti, associazioni e fondazioni. Nella proposta di legge è prevista la loro cancellazione destinando il corrispondente importo, pari a 4 mln di euro, al finanziamento della legge n. 1 del 2004, recante norme per le “Politiche regionali per la famiglia”.Il Presidente della Giunta regionale Giuseppe Scopelliti
La votazione è avvenuta al termine di un articolato dibattito completato dagli interventi di Vincenzo Ciconte (Autonomia e Diritti), Giovanni Emanuele Bilardi (Scopelliti Presidente), Luigi Fedele, (Pdl), e Pasquale Maria Tripodi, (Udc).
Il primo ha parlato di “terapia dei tagli molto blanda”, poiché “se si parla di riduzione, essa va fatta in un contesto più generale coinvolgendo assessorati, direzioni generali. Solo così avremmo  ha aggiunto – un quadro generale completo sul quale intervenire”. Mentre per Bilardi, i tagli riguardanti il funzionamento dei gruppi e delle indennità dei consiglieri regionali sono talmente irrisori da sfiorare la demagogia. Bilardi ha parlato della necessità di “affondare decisamente il bisturi del buon governo, per eliminare tutti gli sprechi che fino ad ora sono stati considerati ordinaria amministrazione”. Infine, ha evidenziato che nel documento programmatico presentato dal Presidente Scopelliti è evidente la volontà di eliminare gli sperperi e di restituire alla Calabria e ai calabresi la dignità che meritano”.
“Nessuna demagogia” – invece – a parere di Luigi Fedele, per il quale una volta approvato il provvedimento si andrà ad una riduzione dei costi, che per l’intera legislatura, sarà di circa sette milioni di euro”. Nel lanciare l’avvertimento che su “temi delicati come questo è meglio evitare il gioco della ricorsa”, Fedele ha messo l’accento sulla necessità di salvaguardare la dignità del Consiglio regionale che deve essere tutelata, “perché molti suoi costi di funzionamento non sono eccessi, ma esigenza di rappresentanza della massima istituzione regionale calabrese”.
Infine Pasquale Maria Tripodi (Udc), che sui costi della politica – ha detto - è necessario distinguere tra costi della politica e costi di gestione dell’apparato burocratico- politico cercando di capire quali sono gli enti utili e i doppioni esistenti. Tripodi ha annunciato quindi la presentazione di due distinte proposte di legge riguardanti, rispettivamente, la rimodulazione dei costi della politica e la gestione dell’apparato burocratico politico regionale.
Sull’inserimento hanno votato 46 consiglieri, 29 i si, 17 i no. Per raggiungere il quorum erano necessari 31 voti.


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