24 ottobre 2005    

“Una Legislatura antimafia” (di Franco Fortugno*)




Per il particolare valore del suo contenuto riproponiamo il testo integrale di una dichiarazione del vicepresidente Francesco Fortugno resa nota il 16 maggio scorso e pubblicata a suo tempo da ‘CalabriaInforma’.

''Formata la Giunta  regionale, eletti i componenti dell' Ufficio di Presidenza del  Consiglio, la 'ndrangheta, quasi a volere confermare il suo ruolo di contraltare della legalità, che trova nelle istituzioni la sua massima affermazione, torna a farsi sentire pesantemente''. A sostenerlo è stato il vicepresidente del Consiglio regionale, Francesco Fortugno, commentando le minacce rivolte nei giorni scorsi all'assessore regionale alla sanità, Doris Lo Moro.
''Le minacce a Doris Lo Moro, alla quale esprimo la mia personale solidarietà - ha aggiunto Fortugno - sono la chiara indicazione di quello che  dovrà essere il primo punto all'ordine del giorno della nuova legislatura: la lotta costante ed a tutto campo della criminalità organizzata. Che le minacce siano legate al clima avvelenato che si vive a Lamezia Terme od all'attività di assessore di Doris Lo Moro, potrà avere rilevanza ai fini investigativi, ma non cambia la sostanza: siamo di fronte all' ennesimo tentativo di intimidazione nei confronti di chi si propone, con spirito di servizio ed onesta', di risollevare le sorti della Calabria e dei calabresi''.   ''Sono anch'io - ha proseguito Fortugno - un padre di famiglia e capisco bene cosa significhi vivere la quotidiana angoscia per la incolumità dei propri familiari, che si trovano esposti alla vigliaccheria degli atti intimidatori consumati nell' ombra in cui opera la criminalità; per questo, l'unico conforto è la certezza che è una battaglia giusta, che va combattuta per dare alle generazioni future una Calabria migliore. Gli uomini che danno corpo alle istituzioni, sono la espressione della libera determinazione dei cittadini e sono essi stessi semplici cittadini, chiamati a mantenere vivo quell'ideale di democrazia che tanto è costato al nostro Paese. Non eroi votati al sacrificio, quindi, ma padri e madri di famiglia che hanno il comune sentire della gente, ma è proprio questo comune sentire che ci rafforza, che ci spinge ad impegnarci ed a reagire ad ogni tentativo di affermazione della illegalità e della sopraffazione''.
I momenti difficili, specialmente quando ci si sente minacciati negli affetti più cari - ha concluso Fortugno - ci sono, ed e' per questo che tutta la società civile, senza distinzione di appartenenza politica, e' chiamata a svolgere quel ruolo fondamentale di sostegno e di vigilanza, che non faccia avvertire quell' insopportabile senso di solitudine che può spingere all' abbandono. Ogni colpo inferto alle istituzioni colpisce tutti noi e sarebbe un errore gravissimo pensare che non sia così, nessuno può chiamarsi fuori dalla battaglia contro la criminalità organizzata, perchè con l' indifferenza ed il disimpegno non si possono certo affermare valori come la legalità e la democrazia''.

* Vicepresidente del Consiglio regionale della Calabria
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