17 ottobre 2005    

Consiglio e Giunta sfilano sulla Quinta Strada di New York







In una città come New York,  che vive con l’incubo degli attentati, la delegazione della Regione Calabria, composta dai consiglieri Francesco  Fortugno, Roberto  Occhiuto,  Luigi Fedele, Leopoldo  Chieffallo,  Francesco    Sulla e dall’assessore all’Agricoltura Mario  Pirillo (presenti anche Enzo  Lauria per l’Assessorato alle attività produttive) ha partecipato alla straordinaria  sfilata dei 30 milioni di italo - americani sulla Quinta Strada, a Manhattan. SFILATA COLUMBUS DAY

“Abbiamo voluto farlo assieme Consiglio e Giunta - ha sostenuto il vicepresidente del Consiglio Fortugno - per mettere in chiaro che c’è unitarietà di vedute in Calabria, non soltanto nella partecipazione ai grandi eventi, ma anche sulle cose che dobbiamo fare per rilanciare l’immagine positiva della nostra terra nel mondo”.

L’assessore Pirillo, che ha partecipato ad una serie di incontri con la comunità calabrese, ha puntualizzato: “La Calabria a New York intende avere un ruolo, trovare gli spazi per la propria economia e rendere produttivo l’impulso associazionistico fuori della Calabria  per mettere in atto, grazie ai calabresi d’America, la politica di internazionalizzazione del Meridione d’Italia su cui occorre puntare senza più esitazioni”.

Alla parata del  Columbus Day, l’appuntamento principale che esalta i colori  italiani a New York e si  fregia di una variopinta parata di carri allegorici accompagnata da oltre mezzo milione di persone, “la Calabria - ha  aggiunto Pirillo - è stata rappresentata nel migliore dei modi. E  la calorosa stretta di mano del Grand Marschall del Columbus Day 2005, il giudice Antonin Scalia, il primo giudice italo- americano della Corte Suprema degli Stati Uniti, che si è complimentato con noi per l’entusiasmo col quale abbiamo partecipato al Columbus Day e per  l’esecuzione del nostro inno nazionale da parte della banda musicale Francesco Curcio di Amantea  in un certo senso già ci ripaga degli sforzi compiuti . Noi dobbiamo fare scelte di qualità, perché la qualità ci rende credibili  e ci fa apprezzare nel mondo”.

La grande festa nazionale degli States  è anche l’occasione per esporre il made in Italy e, nel nostro caso, per allacciare rapporti che abbiano ricadute commerciali, promozionali ed economiche. L’occasione, anche, per rinnovare - ha chiarito  Sulla – una serie di relazioni che vanno meglio focalizzare, penso a personaggi come l’architetto Antonucci calabrese d’origine   che ha restaurato il Carnegie Hall,  comprese e rese produttive. Noi a New York dobbiamo esserci, ma sono sicuro che assieme, Governo regionale e Consiglio, riusciremo ad esportare il meglio della nostra regione e a catturare investimenti significativi. Ma dobbiamo essere molto seri, costanti e innovativi nelle proposte”.

Nella splendida  kermesse tricolore, accanto all’orgoglio italiano è sfilato ciò che è definito “Calabria pride”, l’orgoglio calabrese, che non è un sentimento solo dei calabresi ormai integrati a New York ed in tutte le città degli States, ma di tutti i calabresi ovunque siano.

Secondo Occhiuto:  “Ciò che colpisce in moltissimi dei calabresi che vivono ormai da decenni negli Stati Uniti  è che, pur ricoprendo ormai nella società americana ruoli importanti, pur avendo figli che non parlano più italiano e in alcuni casi i loro stessi cognomi hanno subito la cosiddetta americanizzazione, tuttavia la voglia di tenere vivi i collegami con la Calabria  è rimasta inalterata, anzi forse è addirittura cresciuta e noi su questa molla dobbiamo puntare molto del nostro impegno. Forse è il caso di raccordare più efficacemente la nostra regione alle presenze economiche e culturali degli Stati Uniti con l’intento di rendere ancora più proficuo questo appuntamento che è un evento di enorme rilievo”.

Ha commentato Fedele a conclusione della sfilata: “L’orgoglio italiano esibito nella parata sulla Quinta Strada  non è sintetizzabile soltanto nell’essere gli italiani il quinto gruppo etnico in America, bensì dall’essere riusciti a conseguire un notevole grado d’integrazione sociale (sia gli italo-americani sia i cittadini italiani negli Usa). Gli italo-americani di terza e quarta generazione si sono largamente integrati nella società americana, fornendo prova di uno dei più rapidi fenomeni di mobilità sociale ascendente negli Stati Uniti. Raggiungendo, in molti, casi posizioni economiche e sociali di elevato prestigio, e migliorando sensibilmente, nell’arco del dopoguerra, il livello medio d’istruzione”.

Ha aggiunto Chieffallo: “L’appuntamento annuale del secondo lunedì di ottobre (è festa nazionale decisa nell’84 dal presidente Ronald Reagan che italo americano non è)  poggia su delle buone  ragioni: anzitutto storiche ed affonda le radici nelle migrazioni di fine 800, quando gli Usa si stavano trasformando in una grande potenza industriale sulla spinta degli Stati del Nord. Il processo d’integrazione dei nostri connazionali e corregionali  fu lungo, ma oggi la quarta generazione di quella gente disperata partita in cerca di fortuna gode di un reddito pro capite superiore del 15 per cento rispetto alla media americana”.

La parata sulla Quinta Strada  è  una grande vetrina promozionale sull’Italia nell’area di New York e del cosiddetto Tri-State che comprende anche Connecticut e New Jersey: da Philadelphia a Boston 30 milioni di abitanti, 8 milioni di italo americani (un milione nella sola Grande Mela).

Turismo, moda design, prodotti dell’enogastronomia, artigianato, arte business e finanza: gli occhi di milioni di spettatori televisivi sono puntati sui prodotti del  made in Italy.

Organizzatrice della manifestazione è la Columbus Citizens Foundation. Che non ha solo lo scopo di promuovere l’immagine dell’Italia, ma anche quello di raccogliere fondi per borse di studio destinate a giovani italoamericani meno abbienti.  Ogni anno in media sono erogati somme consistenti per favorire la frequenza ad università ed istituzioni culturali. Nel ’91 la Fondazione ha finanziato l’educazione in college dei ragazzi orfani nella guerra in Iraq. Ha finanziato il restauro del monumento a Cristoforo Colombo nel corso del programma “Adotta un monumento”.

 segnala pagina ad un amico
 CHIUDI