17 ottobre 2005    

“ Migliorare i rapporti con i calabresi di New York” (di Francesco Fortugno*)






(E’ l’intervento integrale che il vicepresidente del Consiglio ha svolto durante la cerimonia della seconda edizione del Premio Calabresi Illustri negli Usa  il 6 ottobre )

 
Un saluto caloroso, sincero e affettuoso  dalla nostra terra, la vostra Calabria.FORTUGNO PREMIAZIONE
Un saluto mio personale.
Un saluto da parte della delegazione del Consiglio regionale che io rappresento in questa circostanza: sono con me gli onorevoli Roberto Occhiuto, Vicepresidente del Consiglio regionale,  Luigi Fedele, Consigliere - Segretario dello’Ufficio di Presidenza, Francesco Sulla, Presidente della Commissione Ambiente del Consiglio e Leopoldo Chieffallo, componente della Commissione regionale antimafia .
Un saluto particolare  a tutti voi da parte del Presidente del Consiglio regionale on. Giuseppe Bova
E’ con grande piacere che organizziamo, e partecipiamo, alla seconda edizione del Premio Calabresi Illustri in questa città straordinaria, che noi italiani abbiamo aiutato a diventare grande e con la quale gli italiani che qui vivono ormai da tempo condividono tutto:  fortune e sfortune, successi e momenti di tristezza.
Sappiamo che gli Stati Uniti attraversano una fase  difficile e che dopo l’orrendo attentato terroristico dell’11 settembre 2001 alle torri gemelle molto è cambiato nella vita di tutti voi e di tutti noi.
Perciò, prima di iniziare questa cerimonia, vi chiedo di dedicare  un minuto di silenzio per tutti i morti provocati nel mondo dalla violenza cieca di un terrorismo spietato e brutale…
Essere qui con voi, questa sera, non è soltanto un’occasione rituale, ma ci coinvolge anche emotivamente, perché i legami fra voi che vivete qui e noi che viviamo in Calabria non si sono mai allentati ed ogni qual volta è possibile creare occasioni di incontro e di amicizia, nessuno di noi si tira indietro.
Ebbene, vorrei questa sera, brevemente, rimarcare un concetto che d’ora in avanti guiderà l’azione nostra, del Consiglio regionale, del  Presidente del Consiglio, on. Bova e del Presidente della Giunta regionale on.   Loiero:  dalla nostra amicizia, che è sempre forte e nessuno potrà mai indebolire, deve iniziare a nascere una collaborazione più importante, fra voi che siete qui, e siete degli autentici ambasciatori della nostra regione, e il sistema-Calabria che vive in una condizione di arretratezza ma anche di rinascita e vive un momento di grande entusiasmo, una voglia di riscatto che deve aiutarci a costruire sinergie economiche, culturali e sociali anzitutto con gli Stati Uniti e quindi con tutti i Paesi in cui sono presenti comunità di calabresi brillantemente integrate ed operative.
Da qualche mese in Calabria la Regione sta riappropriandosi delle sue funzioni principali, tentando di riorganizzare la propria macchina amministrativa e di rendere produttivi i propri Enti pubblici di riferimento.
Più volte ho rimarcato l’importanza di avere con le nostre comunità all’estero rapporti sistematici e non più saltuari, ma costanti e proficui.
La Calabria di oggi , nonostante ancora sia stretta fra contraddizioni storiche,  tenta di avviare  processi di sviluppo che meritano di essere attentamente seguiti. Essa rimane  terra di felice congiunzione mare-monti e si  presenta - soprattutto in estate – come un insieme affascinante di realtà e Mito.
Quando penso al Mito, naturalmente, non penso soltanto a stupire chi decide di trascorrere una vacanza in Calabria. Ma penso proprio alla mitologia che in  Calabria è di casa.  Da giugno a settembre, poi, i miti greci e romani tornano prepotentemente. Dal mitico tempio di Hera Lacinia  a Scilla, Diamante, le ville romane dello Ionio e del Tirreno,   Capo Vaticano, i tesori della Magna Grecia.
Non è nostra intenzione celare le lacune  sociali della nostra  quotidianità;  ma siamo convinti che se lavoreremo bene da qui a qualche anno potremo valorizzare  la presenza di ricchezza artistiche e naturalistiche di primissimo ordine che fanno della nostra regione  un “luogo” assolutamente eccezionale.
Ricchezze che dobbiamo far conoscere, tanto per incominciare, ai  figli dei figli di coloro che hanno dovuto abbandonare la propria regione decenni e decenni or sono. Ai figli dei figli dei nostri corregionali che sono andati via in anni difficili dalla Calabria, figli  che oggi sono imprenditori, docenti universitari, insomma  americani inseriti nei gangli vitali di questo grande Paese  e con i quali  la Calabria vuole potenziare rapporti di collaborazione.
A loro soprattutto, perché i loro genitori conoscono bene quant’è unica la Calabria per bellezze e semplicità, occorre ricordare che la nostra è la terra  di una stupenda e stratificata  civiltà bimillenaria, la terra  del Mito;  di un  sole meridionale che rende affascinante  la rilucente macchia mediterranea, i monti vasti e solitari.
In  Calabria   si possono ritrovare emozioni semplici, osservando un mare azzurro dentro cui tuffarsi, i tratti suggestivi della Sila boscosa, del selvaggio Aspromonte e i silenzi che fanno delle Serre calabresi  la dimora di San Bruno di Colonia.
Chi ha avuto la fortuna di visionare, seppure qualche pagina,  di uno dei tanti diari dei viaggiatori che tra il ‘700 e gli albori del secolo scorso s’avventurarono per le Calabrie di quei tempi, può ancora oggi   rifare percorsi che sembrano foreste impenetrabili, aree bellissime ed ancora incontaminate, imbattersi in vestigia archeologiche;  fare, insomma, attraverso un viaggio fra monti, fiumi e laghi, scogliere deserte e spiagge assolate, un viaggio nell’anima dell’uomo e della storia.
La speranza è che siano i nostri connazionali , per primi,  a comprendere, ancor di più e meglio, qual è l’incommensurabile tesoro di storia e saperi che, sedimentato nel corso dei secoli nella nostra terra di Calabria, dobbiamo tutti proteggere e valorizzare.
Verso questo traguardo noi tutti oggi in Calabria stiamo lavorando ed io insisto su questo concetto, perché da tempo sono convinto che la valorizzazione del nostro patrimonio culturale e ambientale potrà meglio realizzarsi se l’intreccio tra i calabresi che vivono in Calabria e quelli che vivono fuori di essa diventa meno  sfuggente e riesce ad essere  continuo e fitto.
Questo è il nostro obiettivo.

* Vicepresidente del Consiglio regionale della Calabria
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