19 febbraio 2010    

Come si vota nelle Regioni italiane


E' una sorta di federalismo elettorale, quello che si concretizzerà il 28 e 29 marzo, con il voto in 13 regioni, visto che ognuna si è dotata di un diverso sistema elettorale, mantenendo l'elezione diretta del Presidente.

Ecco, regione per regione, i diversi sistemi elettorali in vigore:

VENETO - Vale il turno unico: eletto presidente il candidato che prende più voti, senza ballottaggio. Entra di diritto nel consiglio anche il primo dei candidati presidente sconfitto, che diventa capo della opposizione. Vengono eletti 60 consiglieri (presidente incluso).

LOMBARDIA - Turno unico, senza ballottaggio, con elezione diretta del presidente e listino. La legge elettorale prevede che ogni coalizione possa dar vita ad un listino di 16 candidati che vengono eletti contestualmente al proprio presidente in base alla regola del premio di maggioranza. E' possibile il voto disgiunto.  

CAMPANIA - L'introduzione di una seconda  preferenza per un candidato donna è la novità della nuova legge elettorale campana. Nel caso l'elettore esprima due preferenze, ''una deve riguardare un candidato di genere maschile e l'altra un candidato di genere femminile della stessa lista, pena l'annullamento della seconda preferenza''. Per il resto la legge prevede il turno unico e l'elezione diretta del presidente. Abolito il listino.

PUGLIA - Vince il candidato che prende più voti, senza ballottaggio. C'è l'elezione diretta del presidente e da quest'anno entra in vigore la soglia di sbarramento del 4% su base regionale per ogni partito. In Puglia non c'è il "listino".  I consiglieri da eleggere sono 70, con il presidente della giunta eletto. E' possibile il voto disgiunto. Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano vota in un seggio di Roma

TOSCANA - Doppio turno con elezione diretta del presidente della Giunta, una soglia di sbarramento indistinta al 4% (sia che i partiti si presentino soli o in coalizione), l'assenza di preferenze, e un listino regionale che permette di presentare ai partiti fino a 5 candidati fissi in ogni circoscrizione.

MARCHE - La principale novità è l'eliminazione del listino. Mentre le circoscrizioni elettorali restano cinque già dalla precedente legislatura. Il consiglio regionale sarà composto da 42 consiglieri oltre al presidente della giunta regionale. 

UMBRIA - Turno unico, vince il candidato che prende più voti senza ballottaggio. Il presidente della Giunta fa parte dell'Assemblea e sono eletti consiglieri i candidati alla carica di presidente della Giunta non risultati eletti e collegati a liste che abbiano conseguito almeno un seggio. Il Consiglio regionale è composto da 30 membri.

PIEMONTE - Si vota con turno unico, senza ballottaggio. La legge elettorale regionale prevede che ogni coalizione presenti un listino di 12 candidati (11 più il presidente). 48 i consiglieri da eleggere. E' possibile il voto disgiunto. E il presidente capolista, se non viene eletto, viene eletto in consiglio regionale con il ruolo di capo dell'opposizione.

LIGURIA - Turno unico, elezione diretta del presidente e "listino" sono i punti cardine della legge elettorale. Ogni coalizione può presentare un listino di otto candidati (compreso il candidato presidente), che saranno eletti in modo automatico consiglieri regionali in caso di vittoria. Gli altri

consiglieri (quaranta nel complesso), saranno eletti in base ai voti raccolti.

EMILIA ROMAGNA - Previsto un turno unico. Si tratta di un sistema proporzionale con premio di maggioranza costituito da un listino di dieci nomi ed il candidato presidente guida il listino. Vince il premio con la contestuale elezione dei dieci nomi il listino che ottiene più voti. Il resto dei consiglieri

(40 in tutto) vengono eletti tramite liste apparentate nei nove collegi provinciali corrispondenti alle nove province, su base proporzionale. Ammessa una sola preferenza ed il voto disgiunto.

BASILICATA - Turno unico con l'elezione diretta del Presidente della Giunta. ''Congelata'' l'abolizione del listino. Si voterà con il tradizionale sistema misto, con la quota di consiglieri da eleggere con il proporzionale variabile da 24 a 27 e quella con il ''listino'' maggioritario da sei a tre, a seconda dal dato del Presidente della Giunta eletto.

CALABRIA - E' l'abolizione in extremis del ''listino bloccato'', la principale novità del sistema elettorale calabrese. Il presidente e i consiglieri regionali saranno eletti con un turno unico e tutti in modo

diretto. Il premio di maggioranza, invece, si esplicherà mediante l'attribuzione di seggi in più alla coalizione vincitrice. I seggi in più verranno assegnati tra i candidati più votati a livello territoriale nelle varie province.

LAZIO - Turno unico (vince il candidato che prende più voti, senza ballottaggio), elezione diretta del presidente e "listino". La legge elettorale prevede che ogni coalizione possa dar vita ad un listino di 14 candidati che vengono eletti in consiglio regionale contestualmente al proprio presidente vincente. Il resto dei consiglieri (70 in tutto, più il presidente) verrà nominato sulla base dei voti raccolti, tenendo presente che è possibile il voto disgiunto.


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