1 febbraio 2010    

Lanucara (Comm. PP.OO.): «Candidiamo una donna al governo della Calabria»


“Finalmente, la Commissione regionale per le Pari Opportunità e tutti gli organismi calabresi impegnati in questi ultimi tempi a realizzare una nuova legge di parità, capace di rinnovare profondamente la legge precedente, che ha sacrificato la democrazia paritaria (in Consiglio regionale attualmente siede una sola donna: l’on.le Liliana Frascà), trovano a supporto un emendamento, reso noto martedì 26 gennaio, alle ore 18,41 dell’on.le Frascà. La presidente della Commissione regionale Pari Opportunità Antonia LanucaraSi ricorda, a chi legge, che esiste già un emendamento presentato da Pdci e Rifondazione, analogo a quello proposto dalla Commissione di Parità, che prevede che nelle liste, a pena di decadimento, debbano stare i 2/3 di ciascun genere, oltre la doppia preferenza. Ho già argomentato nell’incontro avuto con la Conferenza dei Presidenti dei Gruppi consiliari regionali, l’improrogabile correzione della legge elettorale precedente, ed in quella sede non si sono registrate osservazioni o contrarietà da parte degli on.li regionali presenti”. Antonia Lanucara, inoltre “ha ben chiaro il risultato che si è registrato nell’iniziativa dello scorso luglio, alla presenza di donne autorevoli impegnate a vario titolo nella nostra regione. In quella riunione erano stati invitati a partecipare tutti i 50 consiglieri regionali; nessuno si è presentato. L’on.le Naccarato, consulente per la modifica della legge, non ha taciuto sulle difficoltà  di tutti i consiglieri a formalizzare una legge elettorale, con un contenuto paritario, che preveda la decadenza di una lista non conforme a quanto prescrive la legge (due terzi di ciascun genere e doppia preferenza). La mancanza di risposte positive, che si è registrata fin qui, è frutto di problemi di radicale maschilismo di cui nessuno vuol parlare. Tuttavia è cosa ovvia che chi si batte per il raggiungimento di diritti deve essere leale, coerente ed onesto.

Gli elettori, oggi più di ieri, disprezzano coloro che nell’intraprendere la loro attività politica, dicono di servire la società,  quando, di fatto, se ne servono.

Certo, la doppia preferenza è sicuramente più utile alle donne candidate che non ai maschi! E spiacerebbe parecchio all’intera Commissione di Parità l’eventuale defezione di quanti non tengono conto di più del 50% dell’umanità.  Le donne calabresi vivono nella nostra regione condizioni dure e sono coscienti che una politica per la famiglia e l’occupazione le deve vedere protagoniste in tutti i luoghi delle decisioni. Quello che oggi ci riserva l’informazione della stampa quotidiana rispetto al rinnovamento del Consiglio è il “toto candidati”, ovviamente tutti maschi in tutti i Partiti, i quali pensano di essere eterni e pertanto incapaci di fare un passo indietro. Ebbene, la Commissione di Parità propone e si renderà disponibile, per la candidatura a governatore della Calabria di una donna. Ce ne sono tante, tantissime, capaci, che farebbero uscire dall’angustia la politica attuale nonché del semplice “ho fatto bene”, senza mai entrare nel merito delle cose fatte e delle somme straordinarie spese  e che non hanno cambiato la Calabria e la vita dei tanti disoccupati. La Commissione di Parità – conclude Lanucara - ribadisce che i due terzi di ciascun genere, la doppia preferenza e la candidatura di una donna al governo, rappresentano per la Calabria e per la Nazione  un cambiamento epocale, cambiamento utile per sconfiggere la ‘ndrangheta. I Partiti sono in grado di raccogliere questa provocazione?”

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