11 dicembre 2009    

Lo stile di un politico serio e competente (di Luisa Lombardo)


Ha lasciato un buon ricordo in quanti lo hanno conosciuto. Antonio Acri se ne è andato in punta di piedi così come è vissuto, onorando sempre quel profilo di uomo distinto e  corretto, di politico impegAntonio Acrinato e coerente, che tutti gli riconoscevano.

Già a mezz’ora dalla scomparsa, sulle agenzie si rincorrono le dichiarazioni di politici ed amministratori che tracciano un ricordo dell’uomo, del politico, ma non sono coccodrilli di circostanza. Sono testimonianze sentite. 

Nel corso di questa legislatura, (Acri era al suo primo mandato di consigliere regionale), ha rivestito incarichi importanti, prima come Presidente del Comitato per la qualità e fattibilità delle leggi, poi come presidente della quarta Commissione consiliare “Assetto, utilizzazione del territorio – Protezione dell’Ambiente”.

In qualità di presidente del Comitato, ha svolto un lavoro di ricerca ed analisi sulla quantità e qualità della legislazione regionale, suggerendo ove necessario, operazioni di “disboscamento” delle leggi vigenti superflue e ridondanti ed indicando la strada dei Testi Unici quale sistema ottimale di semplificazione e razionalizzazione normativa.

Anche nella qualità di Presidente della Commissione “Ambiente”, carica che è coincisa con la malattia, si è contraddistinto per il rispetto del ruolo e per il suo modo sempre distinto e gentile di accostarsi agli altri, anche quando si rivolgeva ai nostri uffici per un comunicato stampa o solo per un informazione.

Finchè le forze glielo hanno consentito, ha svolto con passione e puntualità gli incarichi ricoperti; mai una reazione fuori dalle righe. Non abbiamo mai scorto in lui un atteggiamento di rassegnazione o di scoramento, ha cercato sempre di reagire scegliendo di curarsi in Calabria e affidandosi ai medici del Polo oncologico di Germaneto. “Una scelta - ci aveva detto confidenzialmente -  che vuole essere un segnale verso i calabresi e che conferma come anche nella nostra regione ci si possa curare presso centri di eccellenza”. 

Acri era impegnato a 360° in politica come nel sociale. Credeva fortemente nel principio della concertazione e rinnegava tutte le scelte calate dall’alto. Vice Presidente, dal 2000, della Lega Nazionale delle Autonomie Locali oltre che Presidente della Lega Regionale, Antonio Acri era nato a San Giovanni in Fiore il 2 dicembre del ’42.

Sposato dal ‘72, padre di due figli e dal 2002 anche nonno, si era laureato in Scienze motorie all’Isef di Napoli.

Il suo impegno politico inizia da giovanissimo nelle file dell’allora Pci. Ultratrentennale la sua presenza nelle istituzioni: nel 1975 viene eletto nel Consiglio comunale di San Giovanni in Fiore, diventando prima assessore e poi sindaco nell’81.

Dal 1980 viene eletto, ininterrottamente, consigliere dell’Amministrazione provinciale di Cosenza e ricopre gli incarichi di capogruppo Consiliare del P.D.S., poi più volte di assessore e infine, nel ’94, di Presidente della Provincia. Nel ’95 è eletto a mezzo di elezione diretta e cinque anni dopo è riconfermato Presidente al primo turno nelle competizioni del Giugno 1999.

Era entrato per la prima volta in Consiglio regionale, eletto il 4 aprile 2005 con 6.765 voti nella lista Ds della circoscrizione di Cosenza; il 1 gennaio 2008, Acri aderisce al neocostituito gruppo consiliare del Partito Democratico. Fino al 31 gennaio 2008, ha rivestito la carica di segretario della Commissione consiliare regionale contro il fenomeno della mafia in Calabria.

Nel 2005, è stato eletto dal Consiglio regionale, membro degli Istituti regionali Ricerca Sperimentazione ed aggiornamenti educativi (I.R.R.S.A.E.) presso il Ministero della Pubblica Istruzione.

Appassionato di sport, è stato calciatore e allenatore di 3a categoria, e ha praticato anche il pugilato.

Lo abbiamo voluto ricordare così quest’uomo appassionato di libri di saggistica storia e politica e che amava tanto viaggiare.

Un uomo che ci lascia una lezione di stile.


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