3 dicembre 2009    

I Bronzi in Consiglio regionale (di Cristina Cortese)


Ed alla fine l’ok per i Bronzi di Riace a Palazzo Campanella arriva anche dai tecnici della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Calabria.

Accompagnato dal capo di gabinetto Giuseppe Strangio, dal segretario generale del Consiglio regionale Giulio Carpentieri e dal dirigente dei Servizi tecnici Vincenzo Romeo, l’archeologo Pasquale Dapoto, responsabile del laboratorio di restauro che sarà allestito a breve, gira per le sale del Consiglio regionale per un importante sopralluogo. Nella sala “Federica Monteleone”, che s’appresta ad accogliere i due Guerrieri sottoposti ad un’accurata cura, al fine di garantirne l’incolumità, le sue parole riecheggiano forti e chiare. Contengono convinzione e certezza. “Davvero non poteva esserci soluzione migliore per accogliere i Bronzi e per allestire il laboratorio. Non occorrono migliorie di carattere strutturale, ma solo piccoli accorgimenti”, rilancia Dapoto. I Bronzi di Riace. Presto saranno esposti a Palazzo Campanella

Dunque, le sale del Consiglio regionale sono quasi pronte per ospitare un pezzo di cultura e storia del nostro Paese, apprezzato ed invidiato in tutto il mondo. Il mistero dei mitici Guerrieri, nei secoli conservati in fondo, e quello proprio del mondo magnogreco. Infatti, a prendere la via di Palazzo Campanella – ed è stata questa una delle novità più significative del sopralluogo del 1 dicembre - saranno anche il Kouros, i Dioscuri, il gruppo acroteriale del tempio dell’area ‘Marafioti’ di Locri,   e alcuni sarcofagi di pregio straordinari reperti archeologici, che rientrano tra le più importanti testimonianze al mondo della cultura magnogreca: tutti, suggestivamente, raccolti ed esposti nella sede del Consiglio regionale che ospiterà il laboratorio di restauro dei Bronzi di Riace.

Ebbene, come direbbe una celebre canzone di Ornella Vanoni, si tratta solo di “dettagli” per rendere funzionali al massimo le sale. Più precisamente, con una parete trasparente va separata l’area destinata al restauro da quella riservata al pubblico, che potrà così assistere ai lavori, mantenendo un flusso turistico; ancora, va potenziato il già efficiente impianto di climatizzazione con una macchina per deumidificare l’ambiente. “Mentre – ha aggiunto l’archeologo - è allo studio la possibilità di realizzare delle riprese televisive di tutto il lavoro di restauro, al fine di produrre un’opera multimediale”.

Dopo il punto della situazione logistica assieme ai vertici burocratico-amministrativi del Consiglio regionale - che hanno ribadito come la sala “Monteleone” offra piene garanzie in termini di staticità, videosorveglianza, vigilanza armata e presenza degli spazi necessari per allestire un laboratorio aperto al pubblico-  la delegazione guidata da Dapoto e composta da tra gli altri, dal geometra Domenico Venezia del Museo nazionale della Magna Grecia, dall’architetto Leonardo Previ dell’Università Cattolica di Milano e dall’ingegnere Fabio Mucciola, direttore tecnico dell’azienda che si occuperà della climatizzazione dell’ambiente in cui saranno collocati i preziosi reperti, si è incontrata con il Presidente del Consiglio, Giuseppe Bova. “L’Assemblea guarda con favore alla sinergia istituzionale che si è creata con la Soprintendenza e, in particolare, con la dott. Simonetta Bonomi- ha esordito il Presidente-. Da parte nostra – ha aggiunto l’on. Bova– c’è stata la possibilità di sostenere finanziariamente l’operazione, grazie alla politica di risparmio attuata in questa legislatura. Intendiamo offrire alla comunità dell’area dello Stretto e all’intera Calabria un’occasione per valorizzare l’inestimabile patrimonio storico ed artistico di cui disponiamo, realizzando, in prospettiva, un percorso culturale all’interno della sede consiliare. Saremmo ben lieti, infatti, dopo l’esposizione antologica dello scultore Michele Di Raco che s’inaugura oggi, di mettere a disposizione del Museo anche il salone “Green” e, con un idoneo allestimento, l’agorà centrale. Per questa via – ha concluso il Presidente - vogliamo ribadire l’idea che palazzo Campanella è la casa di tutti i calabresi, procedendo così al recupero delle radici storiche, sociali e culturali della nostra civiltà, figlia della Magna Grecia”.


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