10 ottobre 2005    

Giuseppe Bova: ”Devolution: no grazie”







E’ toccato al presidente del Consiglio regionale, Giuseppe Bova, dare il fuoco alle polveri della contromanifestazione dell’Unione di centrosinistra all’auditorium “Nicola Calipari” di palazzo “Tommaso Campanella”. Un’iniziativa, secondo gli organizzatori,  perfettamente riuscita, e il cui successo è stato testimoniato dall’altissima BOVA SU DEVOLUTIONpartecipazione popolare e dalla presenza numerosa di sindaci, presidenti di provincia e di altre istituzioni locali. “C’è un modo davvero strano di procedere nel nostro Paese”, ha commentato Bova, riferendosi alla massiccia presenza a Reggio Calabria del Capo del Governo, on. Silvio Berlusconi, di numerosi ministri e parlamentari. “Dicono di essere venuti a spiegarci le loro riforme, la devolution. Ma poi non si invita nessuno di quelli che, ai vari livelli istituzionali - Presidente della Regione in testa - rappresentano a pieno titolo la Regione ed i calabresi”. Bova ha voluto sottolineare “dissenso anche sul metodo, oltrechè sui contenuti del progetto di riforma costituzionale” approvato dal Parlamento a maggioranza. “Che democrazia è quella – si è chiesto il presidente del Consiglio regionale della Calabria -  in cui i cittadini e le loro istituzioni diventano solo oggetto delle decisioni e non anche soggetti protagonisti di opinioni, valutazioni e scelte? La verità è che sono venuti a Reggio solo per cominciare una nuova campagna elettorale. A loro della devolution, dei danni seri che provoca al Sud su sanità e istruzione, non importa nulla. Bisognava accontentare Bossi e il 4% della Lega e lo hanno fatto”.

Giuseppe Bova, inoltre, ha evidenziato che nei nuovi indirizzi di riforma istituzionale, “Reggio e la Calabria non pesano nulla, così come pesa poco la drammatica situazione del Paese, dell’economia, le difficoltà di centinaia di migliaia di nuclei familiari. A fronte di questo – ha sottolineato Bova - abbiamo avvertito il dovere e la responsabilità, come istituzioni della Calabria, di dare voce alle ragioni dei calabresi, di non piegare la schiena alle prevaricazioni di un potere cinico, di dire a chiare lettere “Devolution: no, grazie”. Così facendo abbiamo difeso le prerogative di tutto il Mezzogiorno e, riteniamo, le ragioni dell’unità e del futuro dell’intero Paese”.

Il presidente del Consiglio regionale, ha inoltre posto l’accento “sulla forte risposta che la nostra gente ha dato all’appello dell’Unione a testimonianza della forte contrarietà alla devolution. Questo ci dà fiducia – ha proseguito Bova -  e ci fa ritenere che comunque, tra pochi mesi, anche se in Parlamento con un colpo di mano la Lega e i suoi amici faranno passare questa legge sciagurata, i cittadini, la nuova Italia, il nuovo Parlamento sapranno operare per correggere errori e scelleratezze”.

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