3 novembre 2009    

«Aziende contact center: 11.000 posti a rischio» (di Giuseppe Guerriero)


“Vi è un gruppo di aziende ben definite (Soft4Web, Multivoice, WCCR), che, benché abbia percepito oltre 11 milioni di euro dalla Regione,  prima operava fuori dal contratto nazionale di settore ed ora non eroga più neanche gli stipendi ai dipendenti". Il consigliere regionale del Partito Socialista Giuseppe GuerrieroE’ quanto afferma in un’interrogazione rivolta all’assessore al Lavoro, Mario Maiolo, il consigliere regionale Giuseppe Guerriero (Ps). “La situazione in cui versano gli oltre 2.400 lavoratori delle aziende ex gruppo Phonemedia (oggi Omega) e quella di circa 9.000 altri lavoratori che operano nel mondo dei contact center in Calabria – aggiunge Guerriero - esige da parte della Regione un immediato intervento, non solo perché dopo il pubblico impiego questo è il settore che occupa il maggior numero di lavoratori, ma perché, in vista del prossimo bando della Regione, si assumano le dovute precauzioni. E’ fondamentale che la Regione predisponga un testo chiaro, che escluda dai benefici e dai contributi finanziari, comunitari e regionali, diretti ad incentivare l’occupazione, tutte le aziende operanti nell’ambito dei contact center che abbiano assunto determinati comportamenti. Cosi come è necessario che la Regione  convochi un tavolo con le parti sociali, per coordinare un testo che agevoli chi opera correttamente e penalizzi gli imprenditori che non agiscono correttamente”. Spiega Guerriero: “ Mi riferisco a quella aziende che abbiano contenziosi aperti con le parti sociali di categoria, a tutte le aziende che fanno capo ad un unico gruppo piramidale all’interno del quale vi siano partecipate non in regola con i contratti nazionali di lavoro di riferimento e/o con il versamento dei contributi previdenziali. Ma soprattutto va verificata la consistenza di aziende nate nei 12 mesi antecedenti la pubblicazione dei bandi”. “E’ altrettanto urgente – prosegue Guerriero - revocare i contributi a tutte quelle aziende che registrano decremento di personale nel periodo di utilizzo dell’agevolazione; prevedere sanzioni, rappresentate dalla perdita dei benefici fruiti, e pianificare un congruo numero di controlli sulle aziende che hanno beneficiato dei contributi". Guerriero chiede che “su tutte le questioni che attengono il passato, l’utilizzazione dei benefici finanziari per le aziende e le modalità di utilizzazione, intervengano il Comando Regionale della Guardia di Finanza, la Corte dei Conti e l’Agenzia delle Entrate, affinché valutino eventuali inosservanze in tema di fisco ed eventuali reati”.

Ancora Guerriero: “Nell’ultimo decennio sono stati distribuiti in tutto il territorio calabrese contributi per decine di milioni di euro e le Aziende operanti nel campo dei contact center hanno ottenuto finanziamenti pari ad oltre 25 milioni di euro. L’efficacia economica di detti provvedimenti non è stata, però, ancora sottoposta ad accurato monitoraggio, se è vero come è vero che l’Azienda che ha incassato i maggiori contributi (il gruppo Phonemedia oggi Omega) non paga da oltre tre mesi le retribuzioni ai propri dipendenti, 2.400 uomini e donne, madri e padri di famiglia che dalla sera alla mattina potrebbero ritrovarsi senza un posto di lavoro e quindi senza un reddito. Si deve, pertanto, necessariamente intervenire per evitare che uno strumento importante come quello che il Consiglio regionale ha licenziato diventi una forma di finanziamento per imprenditori senza scrupoli che illudono i nostri figli e uccidono il futuro di una intera regione. E' altrettanto grave la circostanza che negli ultimi mesi sono sorte molte Aziende di contact center che stanno ingessando operatori con contratti di precariato in attesa della definizione della misura 3.2 diretta ad incentivare l'occupazione”. Ad avviso del consigliere regionale “la reazione della Regione è necessaria anche perché alcune organizzazioni sindacali di categoria (SLC e UILCOM) hanno più volte chiesto approfondimenti volti a scandagliare la correttezza/coerenza dei comportamenti delle imprese che si sono avvalse del credito. Gli stessi sindacati hanno più volte evidenziato la possibilità che non vi sia un corretto utilizzo delle somme destinate alla formazione".


 segnala pagina ad un amico
 CHIUDI