13 ottobre 2009    

Una festa che esalta lo spirito italiano di rinascita


I carri, le bandiere tricolori, la tradizione, le mostre, le bande musicali, i gruppi folk, la fanfara dei bersaglieri, mille celebrity, italiane e italoamericane.  E la folla, soprattutto -  sbandierante, festosa, commossa -  accalcata  dietro le transenne che delimitano l’infinita Fifth Avenue.  Certo c’è anche tanta retorica, ma la parata sulla Quinta Strada per il Columbus Day newyorkese rimane sempre la più sentita delle celebrazioni italiane nel mondo. Ci sono città, paesi, Province e le Regioni - dal Friuli all’Umbria, dal Veneto alla Toscana alla Sicilia - e la missione negli Stati Uniti della delegazione del Consiglio regionale calabrese, guidata dal vicepresidente Antonio Borrello, si è conclusa ieri proprio con la grande sfilata nel cuore di  Manhattan. Il vice presidente del Consiglio regionale Antonio Borrello intervistato da una tv americana

Insieme a Borrello, alla kermesse italo-americana nella Grande Mela, i consiglieri Giovanni Nucera  (capogruppo di Calabria Popolare e Democratica), Franco Amendola (Partito Democratico) e  Cosimo Cherubino (capogruppo del Partito Socialista). La delegazione dell’Assemblea calabrese è intervenuta, su invito della “Columbia Citizens Foundation”, anche agli altri appuntamenti in programma, quali la celebrazione di primo mattino di una messa solenne nella Cattedrale di St. Patrick celebrata dall’ Arcivescovo di New York,  Timothy M. Dolan e la visita delle mostre allestite nella Vanderbilt Hall e nel Main Concourse della Grand Central Terminal che hanno visto protagonisti, quest’anno, l’ingegno italiano e l’arte veneta.

Giunta alla 64 esima edizione, la manifestazione newyorkese ha assunto un carattere particolare anche per la contemporanea presenza del ministro della Difesa Ignazio La Russa, ospite d'onore della parata, giunto sabato con una rappresentanza militare e con la fanfara dei bersaglieri.

“Impegnati a intensificare le relazioni a tutti i livelli con i calabresi residenti all’estero e con gli oriundi - dice il vicepresidente del Consiglio regionale, Antonio Borrello - abbiamo incontrato numerosi rappresentanti delle nostre comunità di emigrati e tantissimi calabresi intenzionati a rafforzare e vivificare i legami con la terra d’origine”. La delegazione del Consiglio regionale ha partecipato alla parata in un settore del vivace e festoso corteo animato da altre presenze di gruppi e istituzioni provenienti dalla Calabria o da comunità di calabro-americani.Folclore calabrese alla sfilata del Columbus Day 2009

Il gonfalone del Consiglio regionale ha sfilato lungo il percorso della parata accompagnato dal ritmo coinvolgente del gruppo folk “Parafonè” di Serra San Bruno, una giovane formazione che ha riscosso notevole successo riproponendo i più allegri e trascinanti brani etnici calabresi. Così pifferi, tamburelli e organetti hanno levato le loro note ancestrali sfidando i grattacieli e conquistando la simpatia del pubblico.

Alla delegazione ufficiale del Consiglio regionale si sono avvicinati durante la parata sindaci e delegazioni di comuni e associazioni venute dalla Calabria e oriundi di tutte e cinque le provincie, ma anche parenti, amici e nipoti, quasi sempre giovani che ormai parlano esclusivamente inglese anche se sventolano il tricolore e cantano “Calavrisella”. Il Columbus Day è dedicato all’esaltazione dello spirito italiano di rinascita, progresso e modernizzazione.

Cristoforo Colombo è il simbolo di questa sfida. La molla che lo spinse a solcare l’oceano e a cambiare la geografia e la storia del mondo non è poi molto diversa da quello che ha indotto milioni di italiani ad affrontare sacrifici indicibili e fatica immani per approdare in America.

 “Scoprì un nuovo Mondo, cambiò la storia del Mondo” c’è scritto ai piedi del monumento al Columbus Circle di Manhattan. E nel nome del Grande Navigatore anche quest’anno sono stati festeggiati tutti gli altri italiani che tanti anni dopo di lui con il loro patrimonio di lavoro, di cultura e tradizioni hanno contribuito a costruire l'America di oggi.


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