12 ottobre 2009    

''Ricordando Fortugno'': Placido recita Alvaro...


“Ricordando Franco Fortugno”.  E’ lo  spettacolo - sottotitolo: “Letteratura L'attore Michele Placidocalabrese sulla ‘Ndrangheta, narrativa, saggistica, poesia” -  che vedrà Michele Placido  calcare la scena  allestita nell’Auditorium Calipari  dal Teatro Stabile di Calabria (gestisce il Teatro Quirino di Roma),  per onorare  la ricorrenza dell’assassinio del Vicepresidente dell’Assemblea legislativa calabrese, rievocando il suo documentato  impegno contro il crimine organizzato e l’illegalità diffusa.  

La rappresentazione,  voluta dal Presidente dell’Assemblea legislativa calabrese Giuseppe  Bova, si terrà  a Palazzo Campanella  nella città dello Stretto   venerdì 16 ottobre con inizio previsto per le 19.30.
Accompagnerà Placido nella sua interpretazione, che si annuncia avvincente e appassionata, la pianista  Rita Marcotulli,  una delle artiste  italiane più richieste a livello internazionale di cui è nota la bellezza dello stile, moderno e leggibile.
Alvaro PiccardiL’allestimento è a cura  di Alvaro Piccardi, cresciuto alla scuola di grandi registi internazionali. Protagonista di una serie di eventi culturali di successo, è stato fra i fondatori della Bottega teatrale di Gassman, con la quale ha curato la messa in scena di Girotondo di
Arthur Schnitzler ed ha  diretto anche l'Accademia d'Arte Drammatica della Calabria, con cui ha messo in scena nel 1991 Intrighi d'amore di Torquato Tasso.
A Placido -  attore e  regista che, dopo il successo televisivo de Il Picciotto (
1973) e svariati film di successo in cui ha dato  prova di grandi capacità recitative in ruoli drammatici, diventa l’indimenticabile ( 1983)  commissario di Polizia Corrado Cattani nel telefilm La Piovra di Damiano Damiani (personaggio che  lo rende ulteriormente famoso e lo fa conoscere alle nuove generazioni) -  è stato chiesto di  dare  calore e  tensione ai testi  di narrativa, saggistica e poesia sulla ‘Ndrangheta, prescelti  per commemorare la quarta ricorrenza della morte  del Vicepresidente  Fortugno assassinato dalla mafia il 16 ottobre del 2005 a Palazzo Nieddu  a Locri,   dove si andava pacificamente a votare  per le primarie dell’Unione.

 La  voce di Placido  darà anima e “vita”  a brani significativi, frasi emblematiche e  versi  suggestivi di ben noti  autori calabresi, che si sono soffermati, nella  loro produzione letteraria, sulla ‘Ndrangheta intesa come organizzazione mafiosa tra le più temibili, ma anche come fenomeno sociale complesso che sempre ha impoverito la Calabria.La pianita Rita Marcotulli

La scelta degli autori   è caduta su scrittori di fama mondiale  come  Corrado Alvaro, precisamente il brano tratto da «La fibbia» ( L’Onorata Società, racconto-saggio in Il Corriere della Sera 17 settembre 1955), su Savero Montalto, con  brani tratti dal romanzo «La famiglia Montalbano» e Luca Asprea, di cui Placido reciterà  brani tratti dal romanzo “Il previtocciolo”. Anche due  poeti  calabresi si aggiungono alla schiera degli autori, prestando  a Placido i loro versi; si tratta di  Franco Costabile ( poesie  tratte da «Calabritudine e poesia») e Marcello Vitale, attualmente Presidente della Corte d’Appello penale di Roma, da cui sono stati selezionati    brani poetici da «Canti sciolti e ballate per i morti di ‘ndrina e di mafia».

Ricorrenza, memoria  e cultura. Il mix di questi elementi,  che hanno particolarmente contrassegnato la Calabria negli ultimi  anni, che dal 2005 sono stati assai difficili, assicura una rappresentazione dagli effetti toccanti. “Una delle riflessioni di fondo - ha spiegato il Presidente Bova -  che hanno spinto il Consiglio regionale a ricordare in questo modo un Uomo Giusto com’è stato Franco Fortugno, è l’importanza che la memoria ha per tutti noi.  Senza memoria un popolo non cresce. Perciò abbiamo voluto, e cosi ci orienteremo sempre, tenere viva la memoria di ciò che è accaduto,  attraverso azioni e iniziative mirate a diffondere la cultura della legalità e tenere desta la coscienza civile sul fenomeno  mafioso. Per la Calabria, diventa prioritario perseverare nella diffusione della cultura della legalità e della democrazia contro il dilagare dei soprusi e dei fenomeni di criminalità, non solo di tipo mafioso, che minano alla base la pratica  dei diritti e l’esercizio delle libertà”.

Dopo la conclusione  del processo di primo grado,  che ha consentito di individuare  esecutori e mandanti del livello operativo del delitto,  l’appuntamento di venerdì  16 ottobre  assume  significati non solo culturali, ma anche civili ed umani perché interroga le coscienze di ognuno di noi.


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