12 ottobre 2009    

Talarico (Udc): «Rivedere piano di accorpamento delle Asp»


"Nonostante le nostre reiterate sollecitazioni, la proposta di legge popolare per la rideterminazione degli ambiti territoriali, delle funzioni e dei compiti delle aziende sanitarie non viene inserita nell’ordine del giorno del Consiglio Regionale". E' quanto dichiara il consigliere regionale Udc Francesco Talarico. Il consigliere regionale Udc Francesco Talarico"Siamo ormai fuori tempo massimo: è infatti realisticamente impensabile che in questo ultimo scorcio di legislatura ci sia, da parte della maggioranza, la volontà di aprire in tal senso una discussione in Aula, sebbene - prosegue Talarico - la proposta di legge sia stata sottoscritta da migliaia di cittadini che hanno condiviso una normativa che consente ai territori amministrati un equo accesso ai servizi sanitari, un migliore impiego e un risparmio di risorse economiche".

Finalità che si conseguono battendo altre strade, come quella - sostiene l'esponente regionale Udc - della costituzione della centrale unica per gli appalti e la fornitura di beni e servizi, che finora rimane l’unico segnale positivo sul percorso dell’eliminazione degli sprechi e delle diseconomie nella gestione delle prestazioni".

"Terminato il tempo delle analisi e delle attese, l’Udc guarda al futuro, ritenendo indispensabile - aggiunge Francesco Talarico - inserire questo punto nel prossimo programma del candidato a presidente. A distanza di oltre due anni dall’approvazione della legge, infatti, i fatti dimostrano che avevamo ragione.  Il fallimento della sanità è sotto gli occhi di tutti in termini di servizi offerti, ai quali si aggiunge il disavanzo che è notevolmente cresciuto dopo l’accorpamento delle aziende sanitarie".

"Non è, però, l’unica piaga che sono costretti a piangere i calabresi, poiché disservizi si sono verificati su tutto il territorio regionale, e non mi riferisco esclusivamente ai tragici episodi di morte sospette". Talarico ricorda come "nell’Asp di Catanzaro, per esempio, esistono gravi anomalie, che vanno da un differente trattamento economico fra operatori di pari livello professionale a sconcertanti ritardi nella corresponsione delle mensilità, e poi ancora a spostamenti di personale da un luogo all’altro per autorizzazioni e nullaosta ad una mancata programmazione tra i diversi ospedali che provocano migrazione sanitaria e pericolose ed interminabili liste di attese".

L’accorpamento si è dimostrato, perciò - conclude il rappresentante regionale Udc - un provvedimento sbagliato, inopportuno e controproducente, sbandierato dall’attuale maggioranza di governo della Regione come una grande riforma, di cui la Calabria sta pagando le conseguenze anche nefaste. Ecco perchè l’Udc, con il voto contrario in Aula, ha bocciato tale riforma, illustrando anzitempo disagi e disservizi che oggi vengono puntualmente e tardivamente denunciati anche da coloro che hanno avallato quel blitz notturno".-


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