La pausa estiva appena conclusa non ha certo frenato il dibattito sulle immediate prospettive di quest’ultimo scorcio di legislatura. La tornata consiliare del 6 agosto scorso, che ha dato il via libera alla legge sulla istituzione delle primarie e la riforma dello Statuto, ha fornito materiale di riflessione a studiosi e dirigenti politici per misurarsi sui profili costituzionali del pacchetto di norme licenziate e sulla effettiva efficacia del recupero del binomio cittadino-istituzioni, ai fini di un percorso più deciso che attualizzi i processi di democrazia e di partecipazione popolare. Il testo di legge di riforma, sottoscritto dai Presidenti Bova e Loiero, ha già ricevuto in prima lettura il sigillo unanime della maggioranza di centrosinistra ed il voto contrario dell’opposizione di centrodestra. Prossimo appuntamento consiliare, adesso, il 6 ottobre per la seconda lettura dei testi di riforma.
Variegato, invero, il dibattito sui contenuti delle leggi, che ha avuto protagonisti soprattutto magistrati e docenti universitari di sperimentata esperienza, ma che non ha consolidato un giudizio unanime sulle sorti costituzionali dei processi di riforma (rispettosi o meno della Costituzione?), sulle procedure da adottare per chiamare i cittadini a scegliere il candidato alla Presidenza della Regione. Sull’obiettivo di fondo, però, e cioè il coinvolgimento dei calabresi nella scelta del miglior candidato possibile alla Presidenza della Regione, l’apprezzamento per l’impianto legislativo è stato chiaro. Il prossimo 6 ottobre, dunque, il Consiglio regionale, eventualmente raccogliendo ulteriori indicazioni emerse dalle recenti discussioni, sarà chiamato a dare il giudizio definitivo all’innovazione istituzionale varata in agosto.