30 luglio 2009    

''Le maschere e le parole'' di Salvatore Romeo
Come e perché comunichiamo


Un libro necessario per “addetti ai lavori”, ma utile anche per coloro che vogliono affrontare, in modo veloce, unLa copertina del libro di Salvatore Romeo argomento affascinante come quello della comunicazione. E’ questo il primo giudizio che emerge dopo la lettura del volume “Le maschere e le parole – Simbolismi e suggestioni della comunicazione”, Città del Sole edizioni, scritto da Salvatore Romeo, che non è scrittore di professione, non si occupa prevalentemente di media, anche se numerose sono le sue collaborazioni in riviste specializzate, ma che di professione è medico psichiatra. E dunque la comunicazione, nonostante tutto, nel suo mestiere c’entra, eccome. La moderna psichiatria, quella, per intenderci,  scaturita dalla famosa “Scuola di Palo Alto”, in California, ha fatto dello studio e dell’utilizzo della comunicazione uno degli strumenti terapeutici più innovativi e formidabili nella cura di numerose patologie mentali nevrotiche e psicotiche.


Tutti i comportamenti, anche quelli ritenuti patologici, hanno valenza comunicativa poiché, come afferma Birdwhistell[1], l’individuo partecipa a un sistema globale di interazione. Pioniere di questa nuova concezione della psicoterapia è stato Paul Watzlawick, austriaco di nascita, statunitense di adozione e primo esponente della cosiddetta Scuola di Palo Alto, nella quale proprio Watzlawick ha posto le basi di un nuovo paradigma della comunicazione, basato su cinque assiomi. Il primo dei quali, il più rivoluzionario ed il più importante di tutti afferma che “non è possibile non comunicare”. Parte da qui, da questo concetto a prima vista irrazionale,  il lungo viaggio di Salvatore Romeo nel variegato mondo della comunicazione. Chi è Salvatore RomeoLo fa, però spogliandosi del ruolo di psicoterapeuta, insomma, di professionista che utilizza la “comunicazione” come strumento delle sue cure e grimaldello per forzare le serrature mentali dei propri pazienti.  Vengono così in mente i grandi pionieri della cosiddetta “psicologia strategica”, come Milton Erickson, “The greatest Communicator”, il grande comunicatore, poiché dalla comunicazione, utilizzata in modo sincrono e contestuale su più livelli di realtà, scaturirono i suoi più grandi e rivoluzionari risultati, in un periodo in cui non erano ancora disponibili adeguate conoscenze psico-biologiche.

Romeo diventa così studioso, e nello stesso tempo appassionato cultore di una materia assai affascinante ed altrettanto sconosciuta. L’utilità del lavoro di Romeo è la capacità di sintesi su un argomento vasto e complesso, spiegato con cura e senza  mancanze. Anzi, l’autore, va oltre dedicando un capitolo all’evoluzione umana, dunque alla componente “naturale” dell’uomo, alla sua biologia, al suo essere soggetto pensante che in un continuo scambio con l’ambiente ha consentito “la nascita ed il perfezionamento di funzioni e di abilità”.

“Raramente un testo di sociologia racchiude, si può dire, l’intera gamma delle dinamiche di natura culturale e biologica, della struttura e della funzione della comunicazione come nel caso di questo saggio”, scrive nella prefazione il sociologo e direttore di “Helios Magazine”, Pino Rotta. Una valutazione che non essendo affatto lusinghiera, vuole mettere in risalto il fatto che Salvatore Romeo “in questo lavoro, ha saputo dosare con abilità il rigore scientifico e la semplicità del linguaggio che consente a chiunque voglia misurarsi con questi temi di poterlo fare senza troppe difficoltà”.

Giorgio Neri


[1] Ray Birdwhistell (1918-1994) antropologo statunitense. Pioniere nel campo della comunicazione non verbale, si è occupato in modo specifico del movimento e ha creato la cinesica.


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