20 luglio 2009    

Sculco (Gr. Misto): «Urgente un dibattito sul credito»


“L’intesa della settimana scorsa a  Copanello fra la Regione e le forze sociali, è molto importante. Lo spirito che l’ha animata, però, specie sui punti cruciali che sono stati indicati dalla Giunta regionale e dal sindacato,  dovrebbe iniziare a dare nel breve tempo risultati. Se il Il consigliere regionale del Gruppo Misto Vincenzo SculcoGoverno regionale saprà stringere sugli impegni assunti, si potranno avere tangibili risultati, altrimenti, anche questa ennesima speranza rischia di essere risucchiata dalla routine quotidiana”. E’ quanto afferma il consigliere regionale del Gruppo misto Vincenzo Sculco, che aggiunge: “ Addirittura, lo spirito di quell’incontro dovrebbe muovere anche il resto della politica in chiusura della legislatura regionale. Non solo riforme,  come il Consiglio regionale è pronto a fare per ridare senso alla partecipazione e ai bisogni del  territorio, ma anche concertazione sociale e leggi per lo sviluppo economico. In questa direzione – propone Sculco – il Consiglio regionale spero che prima della pausa estiva affronti il delicato, problematico e acuto punto di criticità del sistema-Calabria: il credito negato all’imprenditoria o elargito con metodi che hanno suscitato sdegno e fatto dire a qualcuno che si tratti di usura legalizzata”. Chiarisce Sculco: “La turbolenza finanziaria e la recessione in atto nell’Occidente, rischiano di avere ripercussioni gravissime nelle aree depresse del Sud lasciate senza alcuna protezione dallo Stato quando più ne avrebbero urgenza. E’ il caso di chi in questa regione tenta, nonostante le difficoltà evidenti,  di difendere il lavoro e di rilanciare  l’intrapresa. Bisogna dare,  se si vuole incidere in profondità, eco e spazio all’allarme lanciato dal sistema delle imprese calabresi  che non hanno nelle banche un alleato, ma spesso un avversario che le contrasta con l’obiettivo di non farle nascere o se sono nate di spegnerle”. Conclude il consigliere regionale: “il credito negato all’impresa ed al lavoro da parte delle banche o praticato con tassi di interesse intollerabili, come ha di recente segnalato Unioncamere, che, nel rilevare il divario Nord/Sud provocato dalle stesse banche, ha messo in evidenza il rischio di distruggere quel poco d’impresa che ancora resiste in Calabria e di non dare alcuna opportunità alle giovani leve imprenditoriali, spero entri nel’agenda della massima Assemblea democratica calabrese e diventi oggetto di analisi e di proposte mirate. L’obiettivo è  fanne un caso nazionale ed europeo. Iniziando dal Palazzo del Consiglio regionale, la problematica deve diventare oggetto di attenzione da parte di altre autorità politiche ed economiche nazionali e comunitarie. Perché, in fondo, non ci si può lagnare della fuga dei giovani dalla Calabria e dello spopolamento dell’entroterra meridionale o del crollo del prodotto interno lordo delle regioni del Sud,   se poi lo Stato e gli Enti pubblici che hanno voce in capitolo lasciano che le banche applichino  tassi d’intersesse penalizzanti per il Sud e la Calabria. Il  dibattito aperto in Consiglio regionale,  che dovrebbe coinvolgere i soggetti direttamente interessati e gli esperti più autorevoli del settore,  sarebbe non solo utile per comprendere  quanto sta accadendo, ma anche per dare forza e voce alla Calabria che tenta con le proprie forze di creare lavoro, ma non  trova nelle banche comprensione e solidarietà”.
 segnala pagina ad un amico
 CHIUDI