20 luglio 2009    

La Calabria rafforza la cultura dell’accoglienza (di Luisa Lombardo)


Presenti e votanti 33, a favore 33: nell’Aula consiliare di Palazzo Campanella, il Consiglio Una votazione nel corso di una riunione del Consiglio regionale regionale presieduto dall’on. Giuseppe Bova approva la proposta di legge regionale  d’iniziativa della Giunta “Accoglienza dei richiedenti asilo, dei rifugiati e sviluppo sociale,  economico e culturale delle comunità locali”.
La Calabria si dota, così, di un nuovo strumento in materia d’accoglienza e d’asilo dei rifugiati, sostenendo inoltre azioni volte all’inserimento socio-lavorativo e realizzando un sistema regionale integrato d’accoglienza.
Nella relazione del consigliere Censore come negli interventi dei consiglieri Nicolò, Pasquale Maria Tripodi, De Gaetano, del vicepresidente della Giunta Cersosimo e di Egidio Chiarella, sono sottolineate l’attenzione e la sensibilità dell’Assemblea regionale calabrese che, con le norme ora approvate (il provvedimento consta di 7 articoli), promuove ulteriori interventi per l’accoglienza e la protezione legale e sociale dei richiedenti asilo e dei titolari di misure di protezione sussidiaria presenti sul territorio regionale, con particolare riguardo ai minori, alle donne ed alle vittime di tortura.
In attuazione dell’art. 2 dello Statuto, la Regione Calabria concorre così a tutela del diritto d’asilo sancito dall’art. 10, 3° comma della Costituzione.
Le nuove disposizioni individuano nel “Piano regionale” lo strumento di programmazione e nella Conferenza regionale lo strumento di partecipazione e di confronto fra le Istituzioni pubbliche, gli Enti ed organismi vari.
Ampia soddisfazione espressa per il provvedimento approvato che dà nuova prova dell’attenzione e dell’apertura verso i problemi di uomini e donne spesso fuggiti dalla fame, dalla sofferenza e dalla violenza razziale, cui non può negarsi il diritto alla vita.
“Il provvedimento approvato – ha detto Censore – intende valorizzare l’esperienza positiva di alcuni comuni calabresi (Riace, Badolato, Caulonia, Stignano) dove, a partire dalla politica di solidarietà e di prima accoglienza dei rifugiati, si passa a promuovere il loro impegno in attività artigianali e produzioni locali, che hanno permesso di rivitalizzare l’economia dei borghi interessati altrimenti condannati allo spopolamento”.
In sostanza, l’obiettivo ora perseguito è mettere a sistema il modello Locride.

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