10 luglio 2009    

Istituita la ''Fondazione Calabresi nel Mondo'' (di Filippo Diano)


“La Calabria ha posto in essere una precisa scelta, un autentico patto, approvando la nuova legge che riguarda i calabresi nel mondo. Il patto tra calabresi sottoscritto nella sede del Parlamento della Calabria non ha solo una particolare solennità, ma si iscrive in un percorso di opportunità in cui finalmente anche i discendenti di emigrati da molte generazioni, da un lato, conservino ed arricchiscano la conoscenza della madre lingua, dall’altro, attraverso forme di reciprocità di scambi culturali, così come già avviene nel rapporto Calabria-Argentina e Calabria-West Virginia, con la partecipazione di numerosi giovani a stage nelle università calabresi e di oltre oceano”.Calabresi in corteo al Columbus Day a New York
E’ quanto ha dichiarato il Presidente del Consiglio, Giuseppe Bova, in occasione dell’approvazione del Consiglio regionale della nuova legge sui Calabresi nel Mondo. Quella di Bova, la si può definire una “interpretazione autentica” che raccoglie lo spirito del testo votato all’unanimità dal Consiglio regionale nella seduta dello scorso 8 luglio.
La seduta consiliare era stata preceduta da due giornate preparatorie durante cui i membri della Consulta  dei calabresi nel mondo, giunti dai cinque continenti, hanno lavorato faccia a faccia con l’assessore regionale al Turismo, Damiano Guagliardi e con il presidente della VI Commissione consiliare, Bruno Censore, per rivisitare ed attualizzare la legge 33 del 2004.
Il nuovo testo emendato, per l‘assessore Damiano Guagliardi, “traccia due strategie: la prima, salvaguarda la lingua italiana tra gli emigrati; la seconda, rilancia l’offerta turistica e culturale attraverso programmi di istruzione e di alta formazione”.
Per il presidente della VI Commissione, Bruno Censore, con l’approvazione delle nuove norme “si chiude un iter legislativo costruito insieme ai legittimi rappresentanti degli emigrati da cui emerge una Calabria più solidale e disponibile, più aperta al futuro ed alla salvaguardia delle sue migliori tradizioni”. 

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