12 maggio 2005    

Cos’è la Conferenza dei Presidenti dei Consigli (di Alessandro Tesini*)


 

La Conferenza dei Presidenti dell'Assemblea, dei Consigli regionali e delle Province autonome ha una storia politico-istituzionale breve, ma intensa. E' nata il 4 gennaio 1994, come Associazione, ed immediatamente ha iniziato a svolgere un'azione seria e positiva per valorizzare le Regioni e le Province autonome nelle sedi istituzionali e negli organismi di studio e rappresentanza della società civile.
Questi sono stati gli anni del dibattito e del confronto, a volte anche aspro, su federalismo e sussidiarietà e dell'avvio del decentramento con il passaggio di compiti e funzioni dal centro alla periferia. Ci siamo sempre mossi nell'interesse dei nostri territori e per avvicinare le responsabilità delle decisioni alla popolazione, a quei cittadini che con il loro voto hanno trasferito a tutti i nostri consiglieri le loro aspettative e i loro bisogni.
Il cammino delle riforme è giunto nel punto più delicato per le nostre Assemblee legislative. Basti pensare alla riforma sul Senato federale in discussione in Parlamento ed alla riscrittura dei nostri Statuti regionali. La Conferenza dei Presidenti dei Consigli regionali e delle Province autonome ha sempre lavorato con competenza, incrementando enormemente le attività di coordinamento, rappresentanza e proposta negli ultimi due anni. Il 7 e 8 marzo 2001 si è costituito il Congresso delle Regioni ed è nostra intenzione aumentare il livello di partecipazione interna, con la convocazione sempre più tempestiva dell'Assemblea plenaria degli eletti.
Ora, abbiamo davanti il compito più arduo per la Conferenza: contribuire a ridisegnare globalmente l'equilibrio istituzionale. Un equilibrio tra centro e periferia della Repubblica, tra istituzioni nel quadro regionale, tra esecutivi e legislativi nelle nostre Regioni. Un riconoscimento di nuovi compiti e poteri ad ogni livello, a partire dal proprio territorio per giungere agli spazi da conquistare in campo nazionale ed europeo.
Lo stesso Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, ha sottolineato l'anomala situazione dei rapporti tra esecutivi e parlamenti regionali, determinata dall'elezione diretta dei Presidenti delle Giunte. Con la stagione costituente dell'approvazione dei nuovi Statuti delle Regioni, però, si presenta un'opportunità irrinunciabile per introdurre principi e regole di riequilibrio tra due organi, che traggono legittimità dal medesimo corpo elettorale.
I nuovi Statuti dovranno essere delle carte costituzionali regionali a tutela dei cittadini, delle formazioni sociali, del pluralismo, per la crescita complessiva della società, per il riconoscimento delle particolarità territoriali e la promozione di un efficiente sistema di rapporti sia istituzionali che con le Autonomie Locali. Per questo è necessario il naturale rafforzamento dei poteri di indirizzo, controllo e vigilanza dei Consigli regionali e delle Province autonome. La nostra Conferenza, anche su questo versante, stimolerà ovunque il confronto e produrrà idee e proposte adeguate.
Infatti, due sono le imminenti scadenze da affrontare: di un Senato federale, ed il contributo alla Convenzione Europea per il riconoscimento delle istanze regionaliste nella carta costituente la nuova Unione.
I cinque anni di tempo di questa nuova legislatura, nata sulla base dell'elezione diretta del Presidente della Giunta regionale, devono essere utilizzati per concludere il processo di riforma a partire dall'approvazione degli Statuti regionali. E' un lavoro lungo e delicato, che necessita anche della partecipazione e dei suggerimenti di tutti i soggetti coinvolti

* Presidente della Conferenza dei Presidenti dell’Assemblea, dei Consigli regionali e delle Province autonome

 segnala pagina ad un amico
 CHIUDI