29 giugno 2009    

Riforme, un percorso a tappe accelerate (di Gianfranco Manfredi)
Modifiche statutarie e nuova legge elettorale in Conferenza dei Capigruppo


E’ partito con speditezza, e intende rispettare una stringente tabella di marcia, il percorso del Consiglio regionale per adeguare lo Statuto e cambiare l’attuale legge elettorale. Si tratta di un vero e proprio tour de force: entro il primo pomeriggio del prossimo 13 luglio,  gruppi politici e singoli consiglieri potranno studiare le proposte elaborate e presentare eventuali emendamenti; dalla mattina del 14, i capigruppo lavoreranno, quasi “in conclave”, con l’ausilio di esperti costituzionalisti per pervenire ad articolati condivisi che, tra il 20 e il 25 luglio, passeranno prima al vaglio della Commissione Riforme e poi all’esame dell’Aula per l’approvazione. Una seduta del Consiglio regionale della Calabria

Tappa importante, in questa direzione, la Conferenza dei Capigruppo di mercoledì 24 giugno che ha avviato l’esame dei testi in materia, a firma congiunta del Presidente della Regione, Agazio Loiero e del presidente del Consiglio, Giuseppe Bova, elaborati sulla base delle varie proposte presentate da esponenti di entrambi gli schieramenti e ispirati dagli orientamenti largamente condivisi da tutti i gruppi politici. Ai capigruppo consiliari è stato distribuito un dossier con i testi  elaborati: uno recante “Norme per lo svolgimento di elezioni primarie obbligatorie per la selezione di candidati all’elezione di presidente della Giunta regionale”, consistente in 17 articoli; un secondo, che si sviluppa in 4 articoli, titolato “Modifiche allo Statuto della Regione Calabria”; e un terzo, composto da 5 articoli, “Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 7 febbraio 2005, n.1, recante ‘Norme per l’elezione del presidente della Giunta regionale e del Consiglio regionale’”. 

Il Presidente Bova, illustrando le proposte, ha rimarcato che, nel complesso,  tendono al massimo coinvolgimento dei cittadini calabresi e “si muovono tutte avendo il preciso orizzonte dell’unità, nella Costituzione, col resto del Paese, in un quadro di autonomia e responsabilità attiva della comunità calabrese”.

Nel rispetto dell’autonomia di giudizio di ciascun gruppo, è stato, ovviamente, rinviato l’esame delle singole proposte e il Presidente Bova ha sottolineato che della nuova legge elettorale è stata fornita solo una dettagliata relazione esplicativa in quanto l’articolato del testo è stato sottoposto ad un parere degli esperti del Ministero dell’Interno chiamati a valutarne il meccanismo applicativo.

I presidenti dei gruppi consiliari hanno avuto un primo scambio di opinioni in particolare su alcuni aspetti delle proposte. Si è discusso così del vincolo di obbligatorietà ipotizzato per le primarie ma anche dei costi relativi al loro svolgimento; ancora, del numero degli assessori esterni (massimo 4 secondo la bozza presentata per le modifiche dello Statuto) e del loro status; degli incarichi in Giunta dei consiglieri eletti e del meccanismo previsto per la loro temporanea sostituzione.

Ma vediamo più da vicino le proposte contenute nella bozza. Nei 17 articoli della proposta di legge numero 387 firmata dai presidenti Loiero e Bova, vengono rese obbligatorie le cosiddette “Primarie”, ovvero le elezioni per la designazione dei candidati alla Presidenza della Regione.

Dichiaratamente, il progetto guarda all’esperienza della Regione Toscana. Prendendo spunto dalla legislazione lì già in vigore, vengono regolate le modalità delle consultazioni che saranno indette dal Presidente della Regione . Verranno effettuate primarie di coalizione, con la facoltà per i partiti di proporre candidature comuni sia uniche che plurime; l’ articolo 7 prevede che venga data ampia pubblicità sulla data e sulle modalità delle elezioni sugli organi di stampa regionali, mentre saranno i Comuni a dover individuare le sezioni e le sedi elettorali. Sono previsti rimborsi forfettari alle liste per le spese sostenute per la partecipezione alle primarie ma anche un meccanismo legato al versamento preventivo di cauzioni e alla loro mancata restituzione (oltre che esclusione dai rimborsi) in caso di non rispetto dell’esito delle consultazioni.

Cambiano anche il numero degli assessori “esterni” (l’attuale tetto di due sale a 4) e vengono istituiti i sottosegretari (due al massimo) che potranno partecipare alle sedute di giunta pur senza farne parte.

Per quanto riguarda la composizione del Consiglio, il tetto attuale dei 50 Consiglieri può anche essere sforato (modifiche dell’articolo 3 dello Statuto) per garantire che il premio di seggi che andrà alla coalizione vincitrice assicuri in ogni caso “la formazione di maggioranze stabili”.

E ancora: sarà definita l’abolizione del cosiddetto “listino”, con la distribuzione dei seggi relativi al premio di maggioranza nelle circoscrizioni provinciali e verrà garantito il diritto degli elettori ad esprimere il voto di preferenza; saranno aboliti il Crel (il Consiglio regionale dell’economia e del lavoro) e la Consulta per l’Ambiente, peraltro mai insediati.

Infine, non certo ultimi, “valori” e “diritti” non contemplati dallo Statuto e che verranno riconosciuti e introdotti nella nuova formulazione: il contrasto alle organizzazioni criminali e mafiose e il sostegno alle vittime, la protezione dell’ambiente e dell’ecosistema, il pieno riconoscimento dei diritti civili, sociali ed economici degli immigrati, dei profughi e dei rifugiati.


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