12 giugno 2009    

Il voto per l’Europa in Calabria: dati elettorali nazionali e calabresi a confronto (di Luisa Lombardo)


Si continuerà a parlare a lungo delle elezioni 2009 per il Parlamento europeo. Per il momento, nei partiti, si riflette ad alta voce, ma il verdetto delle urne è ancora troppo caldo per offrire risposte esaurienti.

Intanto, è dai raffronti fra i dati nazionali e quelli locali, che può emergere un primo quadro della situazione.Il voto europeo in Calabria

Resta fuori da ogni discussione, il fatto che Pd e PdL, sono usciti piuttosto male dalle urne di giugno. Accostando i dati locali a quelli nazionali e soffermandosi sul risultato, emerge che il Popolo delle Libertà si è confermato al primo posto staccando di quasi 80 mila voti il Partito Democratico (il dato nazionale indica il PdL al 35,3 contro il 26,1 del PD). Ma, dal PD calabrese replicano: “Uno degli obiettivi che ci eravamo prefissati – cioè fermare la destra – è stato raggiunto”.

In Calabria, lo ricordiamo, il risultato complessivo è del 34,9 per il PdL; 25,4 per il PD. Si colloca al terzo posto l’Udc (con il 9,3), (6,5 è il dato nazionale) seguita da IdV (con l’8,0) e, anche in Calabria (9,1) è festa a tutto campo dei dipietristi  che, nei prossimi giorni, terranno una grande assemblea (ritoccheranno nome e simbolo).

Pur se non del tutto entusiasta, il coordinatore regionale del PdL (e sindaco di Reggio Calabria), Giuseppe Scopelliti, dice che dopo il voto di giugno, il PdL è più forte di prima.Il Presidente del Consiglio regionale Agazio Loiero

Commentatori e analisti sono impegnati anche con l’interpretazione del dato riguardante la sinistra. Anche se non è stato eletto alcun rappresentante, i risultati inorgogliscono vertici e simpatizzanti. Quello dell’assessore regionale Michelangelo Tripodi, ad esempio è stato un vero e proprio exploit. Comunisti italiani e Partito della Rifondazione Comunista hanno totalizzato in Calabria il 6,7 rispetto ad un dato nazionale che si attesta sul 3,4. E’ legittimamente orgoglioso il capo dell’Esecutivo, Loiero per il significativo risultato conseguito dall’assessore all’Agricoltura, Mario Pirillo. Importante affermazione anche per Liliana Frascà.

Passata la forte tensione delle ore cruciali, l’analisi del voto, a freddo, sembra più pacata. Ma è ora invece che esplodono le polemiche, e si recrimina con scambi di accuse fra coalizioni; litigi nei singoli partiti al loro stesso interno ed è dissenso totale sulla interpretazione dei risultati.

Per Agazio Loiero, presidente della Giunta regionale, in Calabria si è di fronte ad una vittoria schiacciante che premia la politica dell’Esecutivo da lui guidato.

Forse non sarebbe esatto dire che il voto di giugno si è abbattuto con furia distruttiva su alcune forze politiche privilegiandone altre. E’ certo però che le “europee” hanno impresso un diverso ritmo alle cose della politica: oggi i partiti vanno interrogandosi sul da farsi, sulle alleanze ed i possibili nuovi compagni di viaggio.

Ed è in Calabria forse più che altrove, che la lettura dei risultati elettorali pone preoccupanti interrogativi: i successi dell’asse PdL-Lega, non rafforzeranno l’anima settentrionale dell’attuale maggioranza? (Ricordiamo che la Lega ha conquistato in Italia il 10,2).

Ci sarebbero altri aspetti da sottolineare: non è sempre vero, ad esempio che in politica le uniche “profezie” davvero valide sono quelle che riguardano il passato. Così anche per il voto del Parlamento Europeo si può dire che non è andato in maniera assai diversa da quanto ipotizzavano i sondaggi della vigilia: come pronosticato, l’astensionismo è ulteriormente cresciuto.


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