3 giugno 2009    

Approvato dal Consiglio il Bilancio regionale 2009 (di Filippo Diano)


Il barometro segnava 'tempesta', ma alla fine i nocchieri della maggioranza di centrosinistra hanno guadagnato l’ormeggio in porto. E’ così, dopo quindici ore di lavori consiliari, l’Assemblea legislativa ha approvato il Bilancio di previsione 2009 della Regione ed il Collegato alla Finanziaria. Votazione per ''alzata di mano'' nel corso di una riunione di Consiglio regionale
Una manovra di oltre nove miliardi di euro, con in mezzo  lo scoglio del ‘buco’ dei conti della sanità, varata all’alba di sabato 30 maggio sovraccarica di emendamenti fioccati da ogni parte politica. Un bilancio ancora ingessato e, soprattutto, impegnato per il 41 % circa dal fabbisogno del comparto sanità. Una cifra che mette paura e che richiama tutti al senso di responsabilità dinanzi ai calabresi che continuano comunque, a fronte dell’esorbitante cifra, ad emigrare per motivi di salute.
Buono il risultato per le piccole e medie imprese calabresi, sovente a conduzione familiare, la cui rete potrà contare su denaro fresco - 50 milioni di euro – raggranellato dalle maglie dei Fondi comunitari, che potrà coprire garanzie per tassi di interesse agevolati. Non è poco, tenuto conto dell’atteggiamento delle banche che hanno ristretto ulteriormente i canali creditizi, già penalizzanti per il ‘differenziale Calabria’, nonostante l’operazione dei Tremonti bond.     
Numerosi gli interventi anche a favore di strutture religiose, come la Fondazione Paravati, il santuario di San Francesco di Paola, della Madonna dello Scoglio, e dell’Opera Papa Giovanni.
Sul personale e sui precari, infine, tutto rimandato a settembre. Non si tratta di una bocciatura delle istanze di molti dipendenti assunti con riferimenti contrattuali di vario tipo ed a tempo determinato, quanto piuttosto - come ha detto lo stesso Presidente Loiero – di uno spostamento temporale necessario per un più coerente controllo delle finanze regionali alla luce dell’ammontare del debito pregresso della sanità. Filippo Diano.     

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