21 maggio 2009    

Il nostro impegno contro la 'ndrangheta (di Giuseppe Bova*)


"La Calabria è una terra che ha conosciuto immani disastri, alluvioni che hanno causato centinaia di morti, terremoti devastanti che l'hanno rasa al suolo. Il presidente Bova durante l'intervento nell'Auditorium ''Nicola Calipari''Malgrado questo, le generazioni che, di volta in volta, hanno dovuto affrontare simili tragedie, sono riuscite testardamente a ricostruire come e meglio di prima. La 'ndrangheta è assai più grave e pericolosa di tutto questo. E' un cancro che abbiamo addosso ogni giorno".

 

Lo ha affermato il presidente del Consiglio regionale, Giuseppe Bova, nel corso dell'iniziativa organizzata dall'Ufficio scolastico regionale, intitolata "Gli studenti protagonisti; per una cittadinanza attiva e democratica", che si è svolta nell'auditorium Calipari di palazzo Tommaso Campanella, alla presenza del procuratore nazionale antimafia Piero Grasso. "Per combattere questo male gravissimo che affligge la nostra società dobbiamo imparare a conoscerlo e poi contrastarlo senza paura. Serve l'audacia, che è qualcosa in più del coraggio: è la capacità di gettare il cuore oltre l'ostacolo".

 

Nel parlare ad una platea di centinaia di ragazzi delle scuole superiori di tutta la regione,  Bova ha sottolineato come questo impegno sia ancora più importante “perché bisogna vincere quel pregiudizio insopportabile che vuole che la Calabria sia una terra ormai perduta, quasi da escludere dal resto del Paese. Eppure nella nostra terra sono nate personalità come Nicola Calipari, cui è intitolata questa sala: onesti servitori dello Stato, persone di forti principi che non hanno esitato a sacrificare la loro vita per salvare quella degli altri. Ce ne sono tanti, di calabresi così. Tutto questo non può che renderci fieri della nostra identità. E a chi pensa che questa regione sia ormai irrecuperabile, a causa della gravità dei problemi di cui soffre, la risposta giunge dai fatti".

 

Il presidente Bova  ha ricordato "il protagonismo che, nel corso di questa legislatura, ha caratterizzato il mondo studentesco calabrese. All'indomani dell'efferato omicidio del vicepresidente del Consiglio regionale, Franco Fortugno, la prima reazione della società civile arrivò proprio dagli studenti di Locri, con la loro protesta silenziosa e il loro striscione bianco. Qualche tempo dopo stipulammo il protocollo d'intesa sui giovani legislatori tra il Consiglio regionale, l'Ufficio scolastico e le consulte studentesche".

 

“Negli ultimi anni -  ha aggiunto -  molte cose sono cambiate. Lo Stato ha ottenuto importanti risultati processuali ed investigativi. Per l’uccisione del vicepresidente Fortugno ci sono state delle severe condanne. Numerosi latitanti sono finiti nella rete tesa dalla magistratura e dalle forze dell’ordine. Ed anche la Regione non è la più stessa”. In particolare, ha spiegato Bova, “ci costituiamo sistematicamente parte civile nei processi contro le cosche. Per contrastare la pervasività della ‘ndrangheta nei gangli vitali della pubblica amministrazione, abbiamo istituito la Stazione unica appaltante, alla cui guida c’è un magistrato di grande preparazione e di elevato spessore morale come Salvatore Boemi, da sempre in prima linea nella lotta alla mafia. Abbiamo varato un piano straordinario per la sicurezza finanziato con risorse del bilancio della Regione. L’Assemblea inoltre – ha proseguito l’on. Bova - ha approvato un’importante normativa antiracket. Sul fronte istituzionale ha dato il via libera ad una serie di provvedimenti inediti, improntati ai principi di rigore e sobrietà dell’agire pubblico. Basti ricordare, tra l’altro, la legge antiparentopoli, la decadenza automatica dagli incarichi assembleari per i consiglieri anche solo rinviati a giudizio per reati di mafia, i tagli costi della politica. Ed ancora, il programma voucher per i migliori giovani laureati ed il concorso super-trasparente che stiamo portando avanti”. Sempre in materia di istruzione e formazione, il Presidente ha preannunciato che “nel bilancio che prossimamente sarà portato in aula sarà previsto un piano, articolato in due periodi triennali, per la messa in sicurezza antisismica degli edifici pubblici, a partire proprio dalle scuole”.

 

Sulla ‘ndrangheta, Bova ha stigmatizzato i “troppi anni di sottovalutazioni, superficialità, ipocrisie e cinismo che hanno fatto crescere a dismisura la malapianta criminale in Calabria. Quando, negli anni Ottanta e Novanta, l’attenzione era rivolta a Cosa Nostra e alle vicende palermitane, la ‘ndrangheta non era abbastanza tenuta in considerazione e così, in quella fase storica, ha potuto agire impunemente, accumulando enormi capitali attraverso i traffici illeciti. Oggi – ha continuato il presidente del Consiglio regionale – ci troviamo di fronte alla più pericolosa organizzazione criminale italiana, come ha avuto modo di spiegare il procuratore Grasso, che trae maggiore forza dalla sua impermeabilità al fenomeno del pentitismo. Ma anche in questo caso è possibile reagire, come è avvenuto a Palermo con la nascita di ‘Addiopizzo’ e di altre coraggiose associazioni antimafia”. Il primo passo è “la conoscenza del fenomeno criminale, per non mitizzarlo ma per comprendere che è solo vigliaccheria, violenza, prevaricazione, mancanza assoluta di qualsiasi principio”. In questo senso, dopo aver proceduto all’acquisto (al netto dei diritti d’autore) del volume di Nicaso e Gratteri “Fratelli di sangue”, il Presidente ha fatto sapere che è intenzione del Consiglio regionale acquistare e diffondere nelle biblioteche calabresi l’ultimo libro del procuratore Grasso, “Per non morire di mafia”. “Anche per questa via – ha concluso l’on. Bova, nel ricordare il prossimo anniversario della strage di Capaci – potremo proseguire l’opera di quei magistrati coraggiosi come Giovanni Falcone. Quest’ultimo aveva profetizzato che nel tempo ogni forma di mafia sarebbe finita. Noi, con la passione e l’impegno civile di questi giovani studenti, quella profezia possiamo e dobbiamo contribuire a farla avverare”.


* Presidente del Consiglio regionale
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