7 aprile 2009    

Trematerra (Udc): «Non è una questione di formule politiche»


“Apprezziamo l’attenzione che il senatore Caligiuri (Pdl) riserva da un po’ di tempo all’Udc. Ma francamente  non ne afferriamo l’esito”. Il capogruppo regionale Udc Michele Trematerra

Lo sostiene Michele Trematerra, capogruppo dell’Udc in Consiglio regionale, che aggiunge: “Per noi, che a Roma ieri l’altro abbiamo   annunciato, con grande successo di popolo, di attese e di entusiasmo, la costituzione di una forza politica  di centro che si candida alla guida del Paese, in rappresentanza delle forze moderate le cui radici  sono  fortemente impiantate nella Carta costituzionale e nel rispetto dei valori fondanti della democrazia liberale e riformista, la politica non è riducibile a formule o alleanze”.

 Ancora Trematerra: “Nella provincia di Cosenza, sia chiaro una volta per tutte,  il nostro candidato alla Presidenza della Provincia, l’on. Roberto Occhiuto, non compete per sconfiggere personalismi, formule più o meno usurate  od organigrammi, ma per dare al territorio un’affidabile  prospettiva di cambiamento. E lo intendiamo fare non da soli, ma   assieme a tutti i cittadini che, lealmente e appassionatamente, vogliano intraprendere una convinta battaglia di rinnovamento”.

Puntualizza l’esponente dell’Udc: “Al senatore Caligiuri, che per il ruolo ricoperto e l’ ampia esperienza politica maturata in Parlamento e  nell’Istituzione Regione ha tutti  gli strumenti per leggere quanto sta accadendo nel Paese, non possiamo che rivolgere, pertanto,  un sommesso invito, se davvero egli  ha interesse a svecchiare la Calabria e risolverne i problemi principali: discuta di programmi e  discutiamo di problemi. Mettiamo in evidenza, se ne siamo nelle condizioni e  in maniera esauriente,  quali sono le proposte riformiste con cui le forze politiche, a Cosenza, in Calabria e nel Paese, intendono misurarsi”.

Conclude Trematerra: “Al momento, non vediamo che due grandi “debolezze” politiche, sia  a destra e a sinistra. E la “debolezza” di destra l’avvertiamo in quanto, aldilà di slogan facili e di annunci eclatanti, non si riesce ad andare, soprattutto per ciò che riguarda le politiche per il Sud, che da questo Governo è  ignorato, penalizzato e cancellato dalla propria agenda.  Naturalmente, noi non asseriamo di poter essere autosufficienti, ma nessuno può, se dotato di  onestà intellettuale, ritenere di avere la verità rivelata. Insistere, infine, nel cosiddetto voto utile per fermare i cosacchi, in pieno  2009 e con il capitalismo al limite dell’implosione, ci pare, francamente, un tantino  grottesco”.-

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