28 marzo 2009    

Vilasi (Fi): «Riempire di contenuti la sinergia con Messina»


“In un coro da stadio che esulta per l’obiettivo raggiunto, c'è chi fa uso di memoria per rilevare gli assoluti silenzi di responsabili della Giunta regionale. Il segretario-questore del Consiglio regionale Gesuele VilasiMa non voglio agitare le polemiche, nonostante gli insulti degli oppositori. Meglio concentrarsi sui contenuti: tutti dobbiamo aver chiaro cosa sarà la città metropolitana, quali saranno le competenze che saranno gestite dalla stessa, dalla pianificazione territoriale generale
e delle reti infrastnitturali, alla strutturazione di sistemi coordinati di gestione dei servizi pubblici nonché la promozione ed il coordinamento dello sviluppo economico e sociale. Poi bisognerà definire il ruolo allargato della Città metropolitana, visto che la soppressione della Provincia, comporterà il trasferimento delle funzioni e delle risorse umane, strumentali e finanziarie inerenti alle funzioni. Bisognerà stare attenti all’architettura istituzionale, avendo chiari i necessari passaggi dell'adesione di tutti i comuni interessati alla stessa e quindi alla nuova perimetrazione della città metropolitana, che andrà redatta secondo il principio della continuità territoriale. Non bisogna ripetere gli errori del passato: l’impegno deve essere necessariamente unitario e partecipato per evitare il fallimento della Grande Reggio con la disaggregazione e il distacco di importantissimi territori (Villa S. Giovanni ed altri) dopo appena alcuni anni dalla costituzione della stessa. Va subito ribadito, eliminando ogni confusione lessicale pur molto abusata nelle ultime settimane sui termini, che dire Area Metropolitana e dire Città Metropolitana non è la stessa cosa.
Dire Area dello Stretto vuoi dire indicare, subito, una entità geografica e di comunanza, in qualche misura di storia e di interessi, alle due città di Reggio e Messina, che saranno entrambe metropolitane (Messina già lo è). L'area dello Stretto di notteImmaginare che, appena approvata la legge e riconosciuta Reggio come possibile città metropolitana si sia realizzata la conurbazione, la città metropolitana dello stretto, è pura speranza di un evento auspicato e con un nuovo difficile percorso, irto di difficoltà anche costituzionali. Non basterà la volontà dei soli reggini. Se così fosse, la grande metropoli, la Città dello Stretto sarebbe già stata realtà dall'epoca del nuovo piano regolatore di Reggio redatto dal prof. Quadroni (anni 60); sarebbe stata consacrata dalla volontà più volte espressa dal consiglio comunale e dagli altri organi istituzionali di promuovere la conurbazione con Messina; sarebbe stato premiato l'impegno di Piero Battaglia e dell’intera classe politica e avrebbe avuto altra sorte e sviluppi il significativo ordine del giorno sulle aree metropolitane proposto dal sen.
Calarco. Sarà da costruire un vero rapporto con Messina. Bisognerà, dunque, immaginare le possibili consonanze, favorire e privilegiare gli interessi comuni. In una parola, si tratterà di costruire un vero e franco rapporto e confronto anche sulle prospettive con Messina; di rendere pregnante e continuo il rapporto e forse di abbandonare l’attuale immagine, mal costruita, che vede Reggio, quasi in solitario, proporre tutto questo alla città consorella, che forse non ha ancora percepito in pieno e metabolizzato a questo questa prospettiva”.

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