24 marzo 2009    

Borrello (Pd): «Una Bacchelli calabrese per Strati»


Una “Bacchelli” calabrese da approvare in Consiglio regionale . E’ la proposta di legge - depositata presso la Segreteria Generale dell’Assemblea legislativa - del vicepresidente del Consiglio  Antonio Borrello.
“La reazione poderosa, affettuosa e solidale - ha argomentato Borrello -  che vi è stata, dopo il  Il vice presidente del Consiglio regionale Antonio Borrello (Pd) coraggioso appello di Saverio Strati (pubblicato dal Quotidiano della Calabria il 15 marzo scorso) dobbiamo impedire che adesso  si  tramuti, malgrado le migliori intenzioni,  in vacua e sterile  retorica. Solo i fatti, a mio avviso,  possono fronteggiare la crudezza di quella drammatica  denuncia.  Non serve soltanto  solidarietà formale, pure necessaria, né possono bastare le tante iniziative che in Calabria, un po’ dappertutto,  si ha in animo di concretizzare.  Dinanzi a questo scempio della memoria che l’Italia ha consumato, e noi calabresi per primi, nei confronti di uno grande scrittore come Strati, oggi servono fatti solenni”. 
Aggiunge Borrello: “E’ terribile la condizione di disagio economico che  una delle personalità più prestigiose della narrativa italiane ed  europea, vanto e orgoglio della Calabria e del Sud,  è stata costretta a denunciare. Aver dimenticato Saverio Strati è, senza dubbio,  un errore enorme  che chiama in causa direttamente le istituzioni culturali,  la  politica e la società  calabrese.  Dinanzi alla lettera di Saverio Strati, non possiamo che reagire con tempestività,  mettendo nelle condizioni la Regione di affrontare  situazioni di emergenza come quella in cui si  è venuto a trovare  l’autore del Selvaggio di Santa Venere (premio Campiello nel 1977). Naturalmente - puntualizza il Vicepresidente del Consiglio regionale -  prevedendo, rigorosamente, la fattispecie di che trattasi e prevedendo gli strumenti normativi idonei per armonizzare la legislazione nazionale e regionale”.
Ancora Borrello: “A me pare,  frattanto che la legge Bacchelli non dispiegherà i suoi effetti e con le modalità che la legge regionale proposta  prevede, che   la Regione possa sostenere, in tempi celeri,  coloro che,   con la propria affermata e riconosciuta  opera artistica e intellettuale, hanno    promosso le tradizioni e la cultura della nostra collettività  e, dopo lunghi anni di lavoro,  si trovino  in condizioni di accertato disagio economico. La Regione potrà, grazie all’approvazione della legge,  dimostrare di aver inteso  fino in fondo la lezione che Strati ha dato a tutti noi, con l’intento di evitare che nel futuro simili  episodi abbiano a ripetersi”.

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