28 febbraio 2009    

Distretti rurali e agroalimentari di qualità.


La seconda Commissione consiliare “Bilancio, programmazione economica ed attività produttive” presieduta da Pietro Amato ha dato parere favorevole alla proposta di legge di modifica della legge regionale “Istituzione dei distretti rurali ed agroalimentari di qualità – Istituzione del distretto agroalimentare di qualità di Sibari”. Il disegno di legge proposto della Giunta si struttura in 4 articoli: l'articolo 1 individua le modalità di riconoscimento del distretto e i soggetti competenti nella proposta e nell'individuazione; l'articolo 2 detta le regole per la composizione e la natura giuridica della società di distretto; gli articoli 3 e 4 definiscono rispettivamente: funzioni e competenze della società di Distretto e criteri per l'adozione e l'elaborazione del Piano di Distretto nonchè le modalità attuative dello stesso.
Una immagine di Palazzo Campanella sede, a Reggio, del Consiglio regionale della CalabriaE’ stato l’assessore regionale all’Agricoltura, Mario Pirillo  a svolgere la relazione sul testo normativo, illustrando le principali novità della proposta di legge presentata dalla Giunta.  “L'interesse crescente da parte degli operatori economici e delle istituzioni centrali e locali per i distretti rurali ed agro-alimentari di qualità – spiega Pirillo - trae le sue radici dall'esigenza di identificare e sostenere nuovi fattori di competitività per il settore agricolo, individuando nel contempo strumenti atti a contrastare la marginalizzazione territoriale e la perdita di competitività subite dal settore e dalle filiere produttive di fronte alla crescente apertura dei mercati”. “In questo contesto generale – afferma l’assessore al ramo - il legislatore, attraverso il decreto legislativo 18 maggio 2001, n. 228 (orientamento e modernizzazione del settore agricolo, a norma dell'art. 7 della legge 05 marzo 2001, n. 57), ha definito l'individuazione dei presupposti per l'istituzione dei distretti agro-alimentari, rurali e ittici, affidandone l'individuazione alle Regioni”. “La Calabria con la legge regionale n. 21/2004, istitutiva dei distretti agro-alimentari e dei distretti rurali – ricorda - ha istituito il distretto agro-alimentare di qualità di Sibari. La legge, è stato il frutto di una proposta di iniziativa popolare promossa dalle Organizzazioni professionali, dalle Cooperative, dalle Associazioni Allevatori e dai soggetti rappresentativi delle imprese agro-industriali e dell'agriturismo della provincia di Cosenza”. “Con tale provvedimento – afferma – sono stati posti i principi cardine delle azioni e degli interventi di sistema, la cui realizzazione consentirebbe uno sviluppo dei territori rurali, la conservazione del paesaggio e la tutela dell'ambiente, la specializzazione nella produzione di alcuni beni e/o servizi, la valorizzazione delle risorse in loco, nonchè la multidisciplinarietà e la intersettorialità, il coinvolgimento degli enti locali e delle parti sociali presenti e la realizzazione di una programmazione di ‘bottom up’.
Tuttavia, il disposto legislativo della Legge Regionale 13 ottobre 2004, n. 21, evidenzia una propensione normativa per i distretti agroalimentari di qualità a discapito dei distretti rurali e una ridotta determinazione degli aspetti disciplinari, funzionali e organizzativi dell'istituto di governance territoriale costituito dai distretti stessi. Pertanto, la proposta di legge di modifica ed integrazione alla Legge Regionale 21/04, pur mantenendo intatti i criteri e la struttura fondamentale di una legge che è stata spesso presa ad esempio anche in realtà diverse dalla nostra regione, rappresenta – sottolinea Pirillo - un'evoluzione attuativa dell'impianto normativo calibrato in funzione della specificità dei principi istitutivi dei distretti”.
Continua Pirillo: “Si tratta di prefigurare un iter metodologico che l'ente regione e i soggetti economici e sociali del territorio, che intendono proporre il DR o il DAQ, dovranno percorrere per l'istituzione e l'individuazione dei distretti.L'Aula Commissioni del Consiglio regionale
Gli ambiti di applicazione riguardano la progettualità a livello locale, l'identificazione dei soggetti attuatori e l'iter amministrativo regionale per l'individuazione e il riconoscimento dei distretti”.

“In ambito locale, il percorso – continua l’assessore - parte dalla costituzione di un soggetto promotore e dalla costruzione di un quadro conoscitivo per giungere all'identificazione della strategia portante sulla quale poggiare le azioni di sviluppo. In ambito regionale, il punto di partenza è di oggettivare la validità delle proposte per consentire una migliore adattabilità delle politiche di supporto alla programmazione e alla governance territoriale”.
Conclude Pirillo “Le principali novità introdotte dal presente Disegno di Legge possono essere quindi così sintetizzate:
definizione puntuale sulle modalità di individuazione dei distretti attraverso la formalizzazione di proposte documentate e motivate da un soggetto promotore costituito da enti e organismi rappresentativi del sistema economico locale;
determinazione dei criteri per l'elaborazione del Piano di Distretto, la cui adozione è valutata attraverso il parere di apposita commissione istituita dall'assessorato all'agricoltura; modalità di attuazione del Piano di Distretto realizzato con progetti di sviluppo, attraverso strumenti di programmazione negoziata;
e infine, costituzione del soggetto giuridico - Società di Distretto - responsabile dell'attuazione del Piano di Distretto e del Comitato di Distretto”.


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